Tra le 20 proposte inviate dagli iscritti al Movimento 5 Stelle c’è anche il divieto dello smartpohne ai ragazzi con meno di 16 anni e che sarà votato sulla piattaforma Rousseau. La proposta di legge è stata presentata da un ragioniere cinquantenne che vorrebbe poter imporre un maggior «controllo da parte dei genitori sull’uso di telefonini predisposti a internet».
Ma ci sono altre 20 proposte in materia digitale depositate su Rousseu da sottoporre al vaglio degli scritti per scegliere quali di queste verranno messe in condizione di essere portate in Parlamento. Una si intitola: «A scuola con i Tablet» e che punta alla diffusione dei libri digitali al posto degli zaini.
C’è poi chi chiede l’equiparazione della linea telefonica a quella dell’acqua e del gas e quindi vuole aggiungerla «tra i beni di prima necessità» ma anche chi vorrebbe «inserire nella Costituzione della Repubblica italiana l’accesso ad Internet come diritto sociale». Sempre su questa linea la proposta di Iva agevolata per in canone per la connessione e quella della banda larga gratis in tutti i comuni italiani.
Due infine le proposte per il voto digitale. Quella che lo prevede sia per le amministrative che per le politiche:« Esercizio del voto via Internet» e quella «per l’introduzione del voto digitale sicuro e certificato» grazie all’ «ausilio di una infrastruttura informatica sicura».
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