Nella seduta del 3 ottobre il Collegio dei docenti dell’ISI di Barga (Lucca) ha respinto la nomina dei tutor e dell’orientatore. Con 24 voti favorevoli, 16 astenuti e ben 79 contrari, la maggioranza schiacciante del corpo docente dell’Istituto ha voluto mandare un chiaro segnale politico e ribadire la necessità del controllo e della legittimazione democratica dei ruoli all’interno della comunità scolastica.
Il DM n. 63/2023 attribuisce alle “istituzioni scolastiche” il compito di individuare queste figure e la circolare n.958 del 5 aprile 2023 chiarisce che “il dirigente scolastico, conclusa l’attività di formazione, procederà, nel rispetto delle prerogative degli organi collegiali, alla nomina dei docenti tutor e del docente orientatore”. È bene ricordare, al riguardo, che tutte le nomine relative agli incarichi aggiuntivi retribuibili con il FIS devono essere deliberate, secondo il CCNL 2006/9, dal Collegio dei docenti, salvo solo due collaboratori del dirigente, da lui scelti. Quindi, la votazione del Collegio ha valore deliberante. Con questo voto il Collegio dei docenti ha riaffermato l’importanza dell’unità del corpo docente esprimendo viva disapprovazione verso l’ennesimo tentativo di ledere la dignità e centralità della professione docente.
Tutti i docenti del consiglio di classe sono educatori, formatori ed orientatori, e già assolvono a quei doveri e a quelle attività che il DM 63/2023 pretenderebbe assegnare in via esclusiva o in ogni caso prevalente ai cosiddetti tutor e che in sostanza si declinano nelle strategie di personalizzazione ed individualizzazione che tutti i docenti attuano quotidianamente nei rispettivi percorsi disciplinari.
Con l’introduzione dei tutor la libertà di insegnamento, ivi compresa quella di valutazione, viene inevitabilmente compromessa poichè i docenti curricolari sarebbero costretti a cederla a figure esterne al consiglio di classe e che in molti casi non conoscono minimamente gli studenti, il loro vissuto sia scolastico che sociale, i loro punti di forza e di debolezza, i loro stili di apprendimento.
Inoltre, 30 ore obbligatorie di orientamento per anno scolastico per tutte le classi costituiscono un numero esorbitante di ore e un pesante condizionamento della libertà di insegnamento, nonché di fatto un ulteriore compressione del tempo da dedicare ai saperi disciplinari e allo sviluppo delle capacità cognitive.
Nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita di Don Milani vogliamo riaffermare il valore della sua lezione e a coloro che vorrebbero delegare e retribuire solo alcuni presunti “professionisti” dell’orientamento ricordiamo che l’educazione e l’istruzione pubbliche sono essenzialmente delle attività nelle quali tutti i docenti sono chiamati a prendersi cura dei ragazzi e delle ragazze.
Se è vero che “la scuola ha un solo problema” ovvero “i ragazzi che perde” (Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa), non saranno certo i tutor e gli orientatori ad abbattere la dispersione scolastica: questi incarichi hanno infatti un chiaro mandato da soddisfare, cioè invitare i ragazzi “soltanto a farsi strada”, niente più, in ossequio all’ideologia del merito, della competizione e della cosiddetta autoimprenditorialità. L’orientamento nella scuola dell’autonomia sta diventando strutturalmente marketing e pubblicità, talvolta anche ingannevole; ogni scuola è in competizione con le altre per accaparrarsi iscritti – clienti, dato che più iscritti significano più personale e più risorse economiche; il rischio è che le nuove figure diventino a pieno titolo degli operatori di marketing scolastico; in tale contesto solo chi conosce gli studenti li può effettivamente orientare in base alle proprie capacità e interessi.
E‘ urgente rimettere al centro dell’agenda politica l’importanza del sistema pubblico di istruzione e formazione con l’investimento di risorse strutturali, la stabilizzazione del precariato, la riduzione del numero di alunni per classe, il risanamento e la messa a norma degli edifici scolastici.
Ci auguriamo che il respingimento della nomina dei tutor e dell’orientatore sancito dai Collegi dei docenti del “Don Lazzeri -Stagi” e dell’ISI BARGA possa essere seguito da ulteriori pronunciamenti critici da parte delle comunità scolastiche. Ciò costituirebbe la manifestazione più opportuna per riaffermare che la scuola – e in particolare il collegio dei docenti – è un “laboratorio di democrazia” dove ci si relaziona agli altri e si cresce con gli altri, in un’ottica di cooperazione e promozione sociale e culturale di tutti i soggetti coinvolti.
RSU ISI BARGA
Andrea Salvoni – COBAS SCUOLA
Maria Chiara Marchetti – FLC CGIL
Maria Lorenza Arrighi – SNALS
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