L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze e l’Università degli Studi di Firenze, Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro hanno condotto un progetto dal titolo “Bric Inail 2019 ID 14″, che ha analizzato gli effetti extra uditivi da esposizione al rumore in ambito scolastico.
Il coordinatore delle commissioni dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze, Sergio Luzzi, ha spiegato: “Nella normativa italiana sulla sicurezza e l’igiene dei luoghi di lavoro c’è un vuoto che sarebbe invece importante colmare, quello della valutazione dei rischi extra uditivi. Gli ambienti scolastici hanno specifiche criticità circa il rumore occupazionale e necessitano sicuramente di una corretta e precisa progettazione edile e architettonica. L’aspetto acustico è sempre una questione sanitaria e assume in questo ambito anche un valore educativo, per permettere una migliore attività didattica”.
I risultati ottenuti hanno messo in rilievo che spesso le attività didattiche si svolgono in aule con proprietà acustiche non adeguate, in cui il rumore di fondo è elevato e presenta caratteristiche spettrali sfavorevoli che rendono difficile la comprensibilità del parlato.
Questo “discomfort” che è dovuto alla presenza di rumore incide in maniera significativa sulla performance educativa sul comportamento degli allievi nelle scuole dell’infanzia, così come nelle scuole primarie e secondarie e sulle azioni degli insegnanti messe in atto per moderare le intemperanze tipiche dell’età. Da un punto di vista scientifico è stato dimostrato da anni che la presenza di rumore a scuola, al pari degli ambienti di lavoro, può essere una fonte di patologie all’apparato uditivo, oltre che provocare condizioni di stress e di malessere.
Il progetto Bric Inail 2019 ID 14 ha condotto delle valutazioni sia oggettive che soggettive, quindi sia con strumentazione fonometrica che con la sola percezione umana, circa il clima acustico e dell’annoyance (il fastidio mentale) causato dagli elevati livelli di rumore a cui sono sottoposti docenti e studenti. Insegnanti e allievi hanno risposto a diversi questionari sulla loro percezione acustica nelle classi e negli altri ambienti della didattica.
La ricerca si è focalizzata su nove scuole, tre dell’infanzia, tre scuole primarie e tre secondarie, a Firenze, Perugia e Roma, selezionate con criteri di massima rappresentatività dell’universo nazionale dell’edilizia scolastica. Sono stati coinvolti insegnanti di varie materie e studenti con età dai 3 ai 18 anni.
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