Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e Lazio, a margine di un convegno tenuto nella Capitale, ha parlato all’ANSA sull’utilizzo dei social tra professori e alunni, annunciando che presto sarà in vigore un Codice deontologico per i docenti.
Già a metà gennaio, Rusconi aveva parlato del Codice spiegando di non riferirsi a un documento che “deve surrogare le regole nei numerosi codici” ma di pensare a un documento che delinei “i parametri organizzativi della governance” e “le direttrici etico-professionali” che si intende seguire nella scuola unite all’adozione di un “trasparente sistema di valutazione del contesto scolastico”.
“Per arginare queste ed altre cattive abitudini, come associazioni presidi abbiamo lanciato l’idea di un Codice Deontologico degli Insegnanti. Oltre al codice civile e penale, gli insegnanti e i presidi hanno un codice disciplinare, gestito dal Ministero. Il Codice Deontologico però è un’altra cosa, vuole dare prospettive di comportamento professionale, diventando un patrimonio di tutta la comunità scolastica”, spiega all’agenzia di stampa nazionale.
Non si parla male dei colleghi
“Si suggerisce che l’insegnante non faccia mai riferimenti alla famiglia di uno studente di fronte a tutta la classe”. Nel codice, inoltre, “diciamo che l’uso dei social va regolamentato dal Collegio dei docenti. Se l’insegnante non lo rispetta non sarà multato, ma richiamato ad attenersi alle regole morali e professionali dell’istituto”.
No poi alle “chiacchiere di corridoio”, ovvero “nell’ambito della propria scuola, non si parla male della propria scuola. Se ci sono questioni importanti ci sono le sedi per poterne discutere”. Non si parla male degli altri colleghi. “Anche un semplice commento da parte di un professore riguardo l’operato di un collega, se fatto di fronte alla classe, non è corretto”.
Codice deontologico in arrivo
“Il Codice deontologico per gli insegnanti delle scuole d’infanzia, a cui ha collaborato Save the Children, è in dirittura d’arrivo. Ancora in elaborazione invece quello degli altri ordini di scuola”.