L’idea del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, di far svolgere almeno 4 settimane di attività lavorativa durante le vacanze scolastiche, non sarebbe affatto una novità. Questo, almeno, è il parere di Mario Rusconi, vicepresidente dell’Anp, Associazione nazionale presidi, secondo il quale è “più o meno dai primi anni ’90, che noi presidi chiediamo che ci siano piani intelligenti per l’utilizzo della risorsa ‘scuola ‘ durante l’estate”.
“Durante il periodo estivo – spiega Rusconi – le scuole sono aperte ma largamente inutilizzate. Nel ’95 ricordo che collaborai anch’io a una direttiva del ministero dell’Istruzione che presupponeva che si potessero aprire le scuole di pomeriggio avviando attività alternative alla didattica con la collaborazione di associazioni di genitori e cooperative. L’idea di utilizzare i locali delle scuole durante l’estate per corsi di sostegno e recupero, per corsi di formazione particolari, per ospitare iniziative di giovani diplomati in cerca di lavoro ci trova dunque senz’altro d’accordo”.
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Il rappresentante dei ds sostiene, inoltre, che i rappresentanti del Governo non dovrebbero limitarsi alle parole: “Poletti è l’ennesimo ministro che si pronuncia sulla questione, ma mai, finora, alle parole hanno fatto seguito prassi organizzative coerenti. La scuola ne ha abbastanza di effetti-annuncio. Mi viene in mente una vignetta di Altan che recitava qualcosa di simile a ‘non ditemi una cosa di destra o di sinistra, ditemi una cosa carina’. Ecco vorrei che alle chiacchiere seguissero i fatti, altrimenti – conclude Rusconi – tra 20 anni saremo ancora qui a ripeterci le stesse cose”.
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