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Rusconi (Anp Roma): “Ritirare cellulari all’ingresso a scuola. Compiti delle vacanze di Natale? Solo se mirati e non eccessivi”

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In questi giorni si parla molto del possibile divieto di cellulari in classe, tanto voluto dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che intende intervenire sulla questione con un’apposita circolare.

Cellulari in classe, l’opinione di Rusconi

Sul dibattito si è inserito Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma. Parlando all’agenzia Adnkronos quest’ultimo si è detto favorevole a misure che regolamentino in maniera severa l’uso dei dispositivi tra i banchi: “Naturalmente io ritengo che gli attuali regolamenti debbano prevedere il ritiro la mattina del telefonino con la riconsegna alla fine delle lezioni”.

“Se la normativa rimarrà quella attuale, l’uso del telefonino sarà disposto dai regolamenti della scuola stilati dal consiglio d’istituto. Se ci sarà invece una normativa cogente bisognerà rispettarla”, ha aggiunto.

“Ci risulta che nelle scuole in cui esiste un clima formativo molto accentuato il controllo dell’uso del telefonino è delegato agli stessi docenti, che ne dispongono un utilizzo appropriato non disturbando le lezioni”, ha concluso Rusconi.

Un’alternativa ai compiti delle vacanze

Quest’ultimo ha anche detto la sua a proposito dei compiti delle vacanze di Natale, su cui c’è ogni anno un intenso dibattito che divide coloro che credono siano da abolire e coloro che ne difendono l’utilità. “Per i compiti delle vacanze di Natale per le scuole superiori è opportuno che gli insegnanti assegnino dei compiti mirati (in maniera non eccessiva) affinché gli studenti che presentano delle gravi carenze possano provvedere ad un recupero delle loro difficoltà”, ha detto il presidente di Anp Roma.

“Per la scuola primaria e media penso che i compiti delle vacanze debbano essere svolti dai genitori, utilizzando i giorni di festa per accompagnare i propri figli nei parchi naturali, nelle chiese, nei musei, nelle mostre, evitando al massimo di trascinarli nei grandi centri commerciali dove naturalmente non si potenziano le capacità d’apprendimento”, ha aggiunto Rusconi, suggerendo cosa dovrebbero fare i genitori degli studenti della scuola primaria e media.