Il 2 gennaio su Uno Mattina, Rai Uno, è andato in onda un breve dibattito tra il segretario generale della Flc-Cgil Francesco Sinopoli e il vice-presidente di Anp Mario Rusconi.
Si è parlato dell’accordo politico firmato il 28 dicembre sulla mobilità 2017/2018. Il vice-presidente di Anp si è detto molto contrariato dell’eliminazione del vincolo triennale per i trasferimenti interprovinciali, perchè negherebbe di fatto la continuità didattica agli studenti.
Il segretario della Flc-Cgil ha replicato che l’abolizione del vincolo triennale si è resa necessaria per via dei disastri della mobilità dell’anno passato, che hanno creato il caos ed inviato, anche con errori algoritmici, i docenti ad insegnare fino a mille chilometri da casa.
Secca la replica di Rusconi: la contrattazione sindacale con il governo di turno non può superarere le norme di legge. “Sono di estrazione un filologo classico – ha detto il rappresentante dei ds – ed ho tutta la documentazione che posso anche mandarvi per mail: dire che la contrattazione superi la legge trovo che sia, mi permetta, una bestialità assoluta, che veramente significa uno stravolgimento proprio del diritto del nostro Paese”.
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Sinopoli ha ribattuto garantendo, da giurista del lavoro, che la contrattazione se delegata dalla legge può fare molto bene e tanto. Come è accaduto in questo Paese più volte in passato. E l’accordo, letto in questa chiave, ha l’obiettivo opposto rispetto a quello che sostiene Rusconi, perchè agevola le procedure attuative.
“Mi colpisce, sostiene sempre Sinopoli, che si interpreti così l’intesa di fine dicembre: l’accordo semplifica le procedure, l’anno scorso è stato un disastro, il fallimento di quel modello è oggettivo, indipendentemente dal nostro punto di vista”.
Secondo il rappresentante dei lavoratori della conoscenza, l’Anp è affezionata ad una riforma, perchè l’ha fortemente voluta e anche in parte scritta. Ma, uscendo della prese di posizione, è inequivocabole che serva un intervento alla Legge 107: “credo che il contratto ha già fatto meglio, farà meglio e renderà più semplici anche le prossime immissioni in ruolo”, ha concluso Sinopoli.
La replica finale del dibattito è di Rusconi: “l’obiettivo fondamentale di questi accordi sindacali non solo è stato di ‘smantellare’ la Buona Scuola ma è soprattutto di prendere di petto la figura fondamentale del preside, da diverso tempo al centro di una vera e propria violenza verbale inaudita. A questo proposito – ha concluso Rusconi – mi piace ricordare le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quando l’altra sera ha detto che la violenza verbale intossica la società”.
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