La sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della norma sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche è attualmente all’esame della Commissione Cultura del Senato che dovrà anche proporre qualche soluzione ai problemi applicativi della sentenza stessa.
Il dibattito è iniziato nei giorni scorsi con una relazione introduttiva del senatore Antonio Rusconi (PD) che, preliminarmente, ha voluto precisare che a suo parere “la Corte costituzionale ha sanzionato solo il metodo, non anche il merito, della norma approvata dal precedente Governo”.
“La Consulta – ha detto Ruscon i – ha infatti eccepito che, trattandosi di competenza concorrente, occorreva un maggior coinvolgimento delle Regioni, cui doveva essere lasciato ogni intervento di dettaglio, riconoscendo tuttavia il diritto dello Stato di ridurre il numero dei dirigenti scolastici per conseguire risparmi di spesa”.
Ma, ha aggiunto Rusconi, la scuola ha bisogno di certezze e quindi è opportuno che “per l’anno scolastico 2012-2013 gli organici siano mantenuti inalterati, ancorché elaborati sulla base di una norma dichiarata illegittima”.
D’altronde, ha rilevato (“con sollievo” si legge nel resoconto parlamentare) Rusconi, “le Regioni hanno responsabilmente dichiarato che manterranno inalterata la situazione per l’anno scolastico 2012-2013, in ossequio ad un principio di buon andamento dell’amministrazione, salvo però intervenire per l’anno successivo”.
A questo punto il senatore del PD ha fornito anche alcuni dati di estremo interesse relativi alla distribuzione delle scuole in base alle dimensioni
fino a 300 alunni 105 scuole
fino a 400 309
fino a 500 489
fino a 600 805
fino a 700 1.168
da 701 a 1.100 4.331
da 1.101 a 1.300 1.110
da 1.301 a 1.500 533
da 1.501 a 1.700 163
da 1.701 a 1.900 54
da 1.901 a 2.100 16
oltre 2.100 5 scuole
In conclusione Rusconi non ha fatto mancare una propria proposta: d’ora in poi il numero delle istituzioni scolastiche dovrebbe essere calcolato facendo riferimento al numero degli alunni dell’intera regione.
In concreto il senatore del PD ha proposto di mantenere come riferimento il numero di 900 alunni. In questo modo il numero complessivo delle istituzioni scolastiche si dovrebbe attestare intorno alle 8.700 unità. Ogni regione sarebbe poi libera di costituire le scuole nel modo ritenuto più adatto alle caratteristiche del proprio territorio.
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