Categorie: Estero

Russia, droga nelle scuole

Uno studio sociologico sembra avere dimostrato che in Russia almeno il 70% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni ha almeno una volta fatto uso di stupefacenti, droghe leggere in massima parte. Non soltanto le discoteche i luoghi privilegiati per fumarsi uno spinello, ma anche i bagni delle scuole e i cortili di ricreazione. Per tentare di stroncare alla radice il preoccupante fenomeno, il Parlamento ha inserito in agenda la discussione di un progetto di legge che prevede per gli studenti l’obbligo di sottoporsi a un test anti-droga prima di varcare i cancelli del liceo o a sorpresa durante le lezioni. Una misura accolta da più parti con scetticismo: se è vero, infatti, che un provvedimento del genere costituirebbe un deterrente di peso contro l’assunzione di droghe a scuola, è altresì vero che in Russia, allo stato attuale, è illegale costringere qualcuno a sottoporsi a test clinici, di qualunque natura essi siano. Inoltre – e pedagogicamente ci sembra questa l’obiezione più interessante – il problema non è obbligare i ragazzi a non fumare spinelli durante le ore di lezione. Quand’anche non fumassero al mattino, gli studenti avrebbero pur sempre le serate per farlo a piacimento. Sarebbe, dunque, un’ipocrisia utile soltanto ad alleggerire la coscienza di politici e burocrati. In realtà, occorrerebbe pensare a programmi di prevenzione che possano provocare una riflessione e il convincimento che fumare o assumere altre sostanze stupefacenti è dannoso per la salute. Intanto, alcuni presidi hanno già cominciato ad attrezzarsi inserendo nel regolamento d’Istituto l’obbligatorietà del test anti-droga.
 
 
Gabriele Ferrante

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