Partecipare ad una manifestazione è un atto libero e volontario. Ma evidentemente non in tutti i Paesi. Come in Russia. In particolare nella capitale, a Mosca, dove un nutrito gruppo di insegnanti avrebbero ricevuto l’ordine di partecipare a una manifestazione a sostegno del primo ministro Vladimir Putin: l’appuntamento è per sabato prossimo, il 4 febbraio, in una zona già individuata, la Poklonnaya.
La notizia del reclutamento di adesioni “coatte” sarebbe stata confermata da più fonti. Da una scuola del distretto nord. Dal presidente del sindacato degli insegnanti, che ha annunciato di portare, a nome della propria organizzazione, 30 mila dei suoi membri a sostegno di Putin. Anche il sito internet Gazeta.ru parla di ordini ricevuti dagli insegnanti per aderire. Alcune indiscrezioni, tutte però da verificare, parlano anche di pagamenti in cambio della presenza alla manifestazione a favore del primo ministro Putin.
Ma il più esplicito di tutti è stato un insegnante della scuola di lingua russa numero 590, nel distretto occidentale: secondo l’insegnante, i suoi colleghi sono stati esplicitamente obbligati a prendere parte all’azione. “Abbiamo avuto un ordine dall’alto di inviare 15 insegnanti della nostra scuola, per partecipare a un raduno alla Poklonnaya il 4 febbraio” ha rivelato il docente moscovita. Denunciando come si possa ancora oggi, anche in Paesi del primo mondo, violare uno dei più importanti diritti della cittadinanza.
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