“Non siamo più disponibili a subire i tagli”. Così il segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo, rilancia lo sciopero generale di sabato 24 novembre con manifestazione unitaria a Roma in piazza del Popolo. “Le scelte politiche del governo Monti e del ministro Profumo assestano un ulteriore duro colpo alla qualità dell’offerta formativa, al diritto al sapere per tutti, alle condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori a partire dal mancato ripristino degli scatti di anzianità”.
“Si continuano a ridurre gli organici negando il lavoro e le prospettive di stabilizzazione ai precari, mentre si procede con un concorso inutile e costoso. Vengono ulteriormente ristretti gli spazi di democrazia e frammentato il sistema nazionale d’istruzione con la legge di riforma degli organi collegiali. Le lotte degli studenti e dei docenti pongono la necessità di cancellare le politiche di austerità che stanno allargando le disuguaglianze e umiliando una intera generazione che è esclusa dal lavoro e dal diritto allo studio. Non lasceremo soli quei ragazzi e deve essere chiaro a tutti che, nel garantire la protesta pacifica, serve il rispetto della legalità e della democrazia”.
Continua anche la protesta degli studenti contro le politiche del governo Monti, mentre a rincarare la dose c’è stata la puntata di Report sui finanziamenti che dal ministero dell’Università sarebbero stati affidati per la realizzazione di video dal dubbio valore educativo. “È semplicemente uno scandalo”, commenta Michele Orezzi, coordinatore dell’Unione degli Universitari, parlando di quanto emerso dal servizio televisivo.
“In questi anni sono stati tagliati otto miliardi alla scuola pubblica e un miliardo all’università pubblica. I tagli del governo Berlusconi ogni anno negano una borsa di studio a più di 45 mila studenti. Vedere oggi che centinaia di migliaia di euro sarebbero stati destinati alla realizzazione di un video sul colore delle luci di un semaforo è un affronto alla decenza”. Il sindacato studentesco ha avviato la verifica della fattibilità di azioni legali per l’impiego dei fondi che emergerebbe dall’inchiesta televisiva.
Anche il portavoce nazionale Cobas, Piero Bernocchi, sulla stessa lunghezza d’onda.
”La giornata del 14 e le precedenti mobilitazioni del popolo della scuola pubblica stanno mettendo in crisi l’intera politica scolastica del governo che ora prova a bloccare il movimento promettendo il ritiro dalla legge di in-stabilità dell’assurdo aumento orario”.
Per questa sarà decisiva, spiega Bernocchi, ”la massima riuscita dello sciopero della scuola del 24 novembre, convocato per la prima volta da tutti i principali sindacati di categoria, e di una grandiosa manifestazione unitaria del popolo della scuola pubblica a Roma”.
”Vedremo martedì e mercoledì prossimi, quando è previsto il voto alla Camera, se tale ritiro sarà effettivo: il ché dimostrerebbe che solo la lotta ampia, unitaria e costante paga. Ma di certo il movimento di protesta, che vuole cambiare radicalmente l’intera politica scolastica di immiserimento della scuola praticata da Profumo, come dai precedenti ministri Berlinguer, De Mauro, Moratti, Fioroni e Gelmini, non può fermarsi qui, perchè dobbiamo anche respingere i tagli di posti di lavoro, scuole, classi e materie, l’espulsione e il concorsaccio dei precari, il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità, la legge Aprea-Ghizzoni, la deportazione degli ‘inidonei’, la scuola-miseria e la scuola-quiz dell’Invalsi”. ”Finora – prosegue – non abbiamo ricevuto alcuna risposta ai nostri appelli in tal senso da parte degli altri sindacati promotori dello sciopero e anzi abbiamo appreso che essi hanno convocato una manifestazione stanziale a P. del Popolo.
Tenendo conto della grande partecipazione di lavoratori/trici della scuola e di studenti che ci attendiamo a Roma, una iniziativa stanziale in una piazza peraltro ben poco capiente per la marea di manifestanti che legittimamente ci attendiamo, appare del tutto inadeguata”. ”Proponiamo dunque agli altri sindacati, agli studenti medi e universitari, ai precari, ai Comitati e coordinamenti e all’intero popolo della scuola pubblica di organizzare una manifestazione unitaria che parta da P. della Repubblica alle ore 10 e si diriga in corteo verso il centro della città: e invitiamo le strutture di movimento, le RSU, i comitati e collettivi di studenti, docenti ed Ata ad impegnarsi in prima persona per raggiungere questo risultato”.
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