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Sabato allo Spedalieri di Catania: “Anche la cancellazione è violenza”

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Sabato 13 febbraio, al Liceo classico Spedalieri di Catania, si inaugura la mostra: “Anche la cancellazione è violenza”, pensata dall’associazione catanese “Le Voltapagina”, che sarà presente sabato insieme ad un rappresentante del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Catania, della storica Emma Baeri e del gruppo  dell’Unione Donne in Italia di Catania.

Dopo l’inaugurazione, da  lunedì 22 a sabato 27 sarà possibile visionare la mostra presso l’Auditorium del Liceo, previo avviso (telefono 095 6136290), sia la mattina, dalle 9.00 alle 12.30, che i pomeriggi del mercoledì 24 e del venerdì 26, dalle 15.00 alle 17.00.

La possibilità di confrontarsi con percorsi di vita di donne che con il loro operare e con la loro creatività hanno contribuito al progresso scientifico e socio-culturale della nostra realtà le quali risultano, per converso, totalmente assenti nei nostri spazi conoscitivi, è una lezione di vita da realizzare con responsabilità, specie se si pensa quanto la lotta che le donne hanno condotto per il riconoscimento dei loro diritti sia stata e sia ancora utile apripista per il riconoscimento dei diritti delle molte minoranze emarginate dai diritti condivisi solo per una pregiudizievole presa di posizione politica e culturale.

Non potrebbe che essere positiva, allora, la diffusione de “Anche la cancellazione è violenza” presso altre istituzioni scolastiche o associazioni, per aumentare le consapevolezze e i momenti di crescita democratiche di cui le/i giovani e noi adulte/i abbiamo sempre bisogno!!

 

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Le donne del gruppo femministe catanese “La Voltapagina”, pensano che alla base della violenza fisica e psicologica contro le donne, e contro tutti i copri femminilizzati, ci sia un modello culturale arcaico, fondato sulla sopraffazione di un genere sull’altro  che giustifica un’ida di amore come possesso, controllo, arbitrio.

Con “Anche la cancellazione è violenza” le donne del gruppo femminista catanese intendono intervenire su questa incivile eredità culturale, componendo questo libro, ideale e necessario, che pagina dopo pagina racconta in breve la vita di alcune delle moltissime donne    che hanno inventato, scoperto, progettato, scritto ma il cui contributo per diverse ragioni è stato dimenticato.

Il progetto complessivo e lo sforzo del movimento catanese è volto affinchè le vite e le opere di queste donne siano studiate a scuola.

Si incomincia dunque: Noi, utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani”