Sindacati di nuovo in piazza per l’istruzione, con due obiettivi: rinnovare il contratto di lavoro e cambiate la legge sulla Buona scuola. L’appuntamento è fissato per sabato prossimo alle 16.30, in piazza Darsena a Cagliari: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Cobas scenderanno in campo in contemporanea con analoghe manifestazioni in tutta Italia. Fra i punti chiave anche la correzione della Legge 107 approvata negli scorsi mesi.
“Le professionalità del mondo dell’istruzione – hanno spiegato i sindacati in una nota unitaria – vanno valorizzate attraverso un contratto innovativo e l’esercizio della contrattazione”.
Con un messaggio molto chiaro al ministro della Istruzione, Stefania Giannini: “Contro la ‘sua’ riforma i lavoratori della scuola hanno scioperato con una percentuale di adesione di quasi il 70%, la più alta di sempre, che non lascia adito a dubbi né sul ‘gradimento’ che la legge riscuote, né sulla rappresentatività di chi ha voluto e indetto quello sciopero. Se ne faccia una ragione e accetti di confrontarsi, senza presunzione e senza arroganza, con chi la scuola la conosce davvero”.
I sindacati chiedono il coinvolgimento delle categorie escluse dalla 107. Chi è rimasto fuori? “Molti lavoratori – precisano le sigle – in possesso dei requisiti previsti dalla Corte di Giustizia Europea, abilitazione più 36 mesi di servizio, il personale docente della scuola dell’infanzia escluso dai posti di potenziamento nonché il personale Ata”. Altro tema è il contratto: “È fermo ormai da sei anni – aggiungono i sindacati -. Pretendiamo il riconoscimento della dignità di tutto il personale della scuola ed il rispetto per il lavoro svolto; gli aumenti salariali devono andare ben oltre gli umilianti 10 euro lordi proposti da questo Governo. Solo così avremo una scuola veramente di qualità”. Un’altra proposta: “Al Governo chiediamo di investire seriamente sulla scuola per garantire un futuro ai nostri giovani. Chiediamo strutture a norma accoglienti e dignitose, aule idonee e non affollate, misure adeguate per combattere la dispersione scolastica, laboratori all’avanguardia e funzionanti”. (Ansa)
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