La risposta del ministro Saccomanni alla lettera di Maria Chiara Carrozza è arrivata pochi minuti prima dei TG della sera giusto in tempo per essere letta quasi in diretta nei notiziari nazionali.
Il Ministro dell’Economia ha usato toni e termini a dir poco sferzanti e sarcastici.
“Se il Ministro Carrozza riesce a trovare il modo di risparmiare rivedendo il proprio budget, per noi non c’è alcun problema a fermare l’operazione recupero scatti”.
E, riferendosi al fatto che solo nella giornata odierna il ministro Carrozza abbia deciso di affrontare la questione, ha aggiunto: “Forse durante le vacanze di Natale qualcuno non era molto attento”.
Poi, per chiudere la questione, Saccomanni ha anche detto che comunque sulla questione c’è poco da aggiungere perché il recupero degli scatti è un atto dovuto della Amministrazione, facendo insomma intendere che la richiesta-invito della Carrozza è del tutto irricevibile.
D’altronde, dal suo punto di vista, la questione sta proprio così: c’è un provvedimento di legge (il DPR 122) che non consente di considerare il 2012 e il 2013 come anni utili per la progressione di carriera dei dipendenti pubblici. Quindi, o si modifica il decreto (cosa peraltro molto improbabile e che, comunque, richiederebbe tempi lunghi) o, per il momento, si dà attuazione a quanto previsto dalla legge.
Resta il paradosso che non appena verrà siglato l’accordo Aran-sindacati sull’utilizzo del fondo di istituto per coprire il costo degli scatti, i soldi che a gennaio il MEF incamererà potranno essere restituiti a docenti e Ata.
Intanto Renzi, ospite di “Otto e mezzo”, ribadisce il suo punto di vista: “Se il Ministero dell’Economia chiede agli insegnanti di restituire 150 euro al mese, io mio arrabbio, questa è una cosa da scherzi a parte”.
Insomma la questione, anzichè risolversi, sembra complicarsi di ora in ora. Non resta che aspettare i prossimi sviluppi.