Dice Sacconi: “La buona scuola si costruisce partendo dai fabbisogni degli studenti e non da quelli dei docenti perché non sempre coincidono. Ciò significa da un lato stabilizzare solo i docenti che corrispondono ai bisogni di luogo e di competenza del sistema scolastico e, dall’altro, sottoporre ogni istituto, ogni classe, ogni docente a valutazione con una struttura della retribuzione che ne tenga conto. Ripartire dagli studenti significa anche provvedere alla loro occupabilità integrando scuola e lavoro, attraverso alternanza e apprendistato dall’età di 14 anni. E infine la scuola è buona se è concretamente possibile scegliere liberamente, a parità di costo, quella che è più condivisa per il modello educativo che propone”.
La responsabile nazionale scuola di Forza Italia, on. Elena Centemero, per altro verso, dà addosso al M5S: “Le proposte del M5S sulla scuola tradiscono un enorme limite culturale: la cronica ostilità verso la scuola paritaria e la conseguente rivendicazione di un modello statalista dell’istruzione pubblica superato dai fatti”. “Rispolverando un repertorio di vecchi pregiudizi, non ultimo l’equivalenza propagandistica tra scuole paritarie e diplomifici, i grillini rifiutano quel sistema pluralistico che è riconosciuto dalla nostra Costituzione, laddove si evidenzia il diritto delle famiglie alla libertà di scelta educativa. Purtroppo per loro, però, per raggiungere obiettivi importanti come l’equità, il diritto allo studio e la qualità della formazione, la retorica ideologica e demagogica non serve. Bisogna conoscere la scuola e avere una visione chiara e realistica delle priorità per migliorarla”.