I lettori ci scrivono

Sacerdote a sostegno di Azzolina: ok concorso Religione, ma più ore di lezione

Sono Don Scribani, un sacerdote che intende esprimere il proprio punto di vista anche in materia scolastica.
In primis sono molto contento per l’intesa raggiunta tra il CEI e la Ministra Azzolina che ha portato alla decisione di bandire il concorso per i docenti di religione cattolica, considerato che l’ultimo (nonché unico) svolto è nel lontano 2004.

In quanto formatore (tengo corsi di catechismo in una piccola parrocchia di Provincia) mi rendo spesso conto di quanto i giovani discenti siano spesso del tutto impreparati sulle questioni teologiche, di cruciale importanza anche e soprattutto nella società attuale.

Alla luce di quanto esposto sopra ho alcune richieste da formulare al Ministero dell’istruzione:
Innanzitutto sarebbe auspicabile configurare un quadro orario che disponga l’insegnamento della Religione Cattolica come obbligatorio (almeno 2 ore a settimana) e non più opzionale.

In secondo luogo, riferendomi all’importanza della disciplina che i ragazzi incontrano in un momento così delicato della loro vita ritengo che il prossimo concorso debba fornire agli stessi insegnanti le cui competenze e conoscenze teologiche siano accertare seriamente, così come disposto dall’articolo 97 della Costituzione.

Sarebbe infatti deleterio continuare a lasciare l’insegnamento della religione in balia di personale precario, non sempre adeguatamente preparato, in spregio alla serietà del lavoro del docente, che è soprattutto una Missione e che quindi impone che in cattedra salga personale preparato e motivato. E sarebbe ancora più spregevole scadere nella vergognosa proposta di un’assunzione senza selezione, una specie di sanatoria.

Grazie dell’attenzione
Don Scribani

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