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Safer Internet Day, per difendere i giovani dalle insidie on line

Il 79% dei teenager europei oggi ha almeno una propria pagina su un social network e il 43% ritiene sia pienamente sicuro postare e condividere informazioni personali attraverso i social media. Al punto da inserire on line anche dati e riferimenti particolarmente sensibili: in Italia il 26% dei ragazzi condivide il proprio indirizzo di casa, il 56% indica il nome della propria scuola, il 76% si scambia foto e video anche di amici e il 59% l`indirizzo di posta elettronica o di instant messaging. Sono dati rilevanti quelli pubblicati da Microsoft in occasione del Safer Internet Day 2010 (www.saferinternet.it), la giornata europea per la sicurezza in Rete in programma il 9 febbraio, e organizzata da InSafe, la rete europea di cooperazione per la promozione dell’uso sicuro di Internet costituita e cofinanziata dalla Commissione europea.
Dallo studio, che ha esaminato 14mila utenti, minori e genitori, cittadini di 11 Paesi europei, è emerso che i giovani sono ormai sempre più immersi realtà digitale di Internet e dei social network. Ma anche che i genitori non sempre sono consapevoli dei pericoli reali a cui i figli sono esposti sul Web, tanto che il 59% di loro si dichiara “sereno sulla navigazione in rete dei propri ragazzi, convinto che – fa sapere la casa informatica – sappiano adottare tutte le precauzioni per proteggere e condividere responsabilmente le informazioni online. Tanto che ben il 40% dei genitori italiani non ne controlla i movimenti online o i post pubblicati”.
E la percentuale cresce se vista attraverso le risposte dei più giovani: per il 66% dei teenager europei, infatti, i propri genitori non fanno nulla per limitare o controllare il loro utilizzo di Internet. Così è anche per il 55% dei ragazzi italiani, mentre solo 1 su 10 ha un sistema di parental control installato sul proprio computer (12%) o utilizza Internet in soggiorno anziché nella propria camera da letto (15%).
La presunta “tranquillità” dei genitori nasce anche dalla convinzione di saperne abbastanza o molto di computer e Web (lo dichiara il 77% del campione in Italia), ma anche in questo caso i giovani la pensano diversamente e, solo il 56% dei figli, ritiene di avere mamma o papà sufficientemente competenti sulle nuove tecnologie.
La realtà parla invece di insidie on line, tutt’altro che virtuali, all’ordine del giorno. È lo stesso studio a confermarlo: due terzi dei teenager europei (63%) sono stati contattati on line da sconosciuti, una percentuale che sale al 73% in Italia, la più alta tra i diversi Paesi. Come se non bastasse, più del 46% dei ragazzi spesso, spinto dalla curiosità, risponde a persone non fidate.
I risultati dell`indagine confermano quindi l‘urgenza di continuare ad investire nella sensibilizzazione sull`uso sicuro di Internet non solo tra le nuove generazioni ma anche verso genitori, insegnanti e tutti coloro che dovrebbero saper guidare e proteggere i ragazzi anche nel nuovo mondo virtuale.
La settima edizione della Giornata europea, in particolare, prevede una giornata di incontri e dibattiti uniti dallo slogan “Think B4 U post!” (Posta con la Testa) lanciato da un videoclip, in tutte le lingue dell`Unione Europea, per invitare gli utenti a valutare con attenzione le possibili conseguenze di un gesto quotidiano come quello di inserire dati in rete. Verranno inoltre presentati al Parlamento Europeo di Strasburgo anche i risultati frutto dell´accordo “Social Networking Principles“, firmato dai venti maggiori Social network europei, per gettare le basi per un Codice di Condotta paneuropeo per la protezione dei minori. Un Codice da mettere in atto soprattutto quando la famiglia latita.
Alessandro Giuliani

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