Su Il Giorno ampio spazio per una vicenda molto particolare. Si susseguono prima della chiusura per le festività natalizie i saggi e le recite nelle scuole.
Ad Arconate, in provincia di Milano, gli alunni della scuola primaria sono stati impegnati a intonare melodie davanti ai parenti.
Complice, però, la burocrazia, il saggio di fine anno è diventato un pasticcio con genitori infuriati che, in molti casi, per protesta hanno anche ritirato i figli dal saggio.
Cosa è accaduto? Prima la scuola ha deciso di annullare l’esibizione in piazza per ragioni di sicurezza. dopo che un’insegnante di musica avrebbe sollevato alcuni rilievi sulla necessità di un’autorizzazione scritta da parte dei genitori degli alunni, sul diario.
Come alternativa è stata individuata la palestra, ma non era grande per ospitare tutti gli alunni e i parenti. Così la dirigenza scolastica ha deciso di consentire l’ingresso a un solo genitore per alunno, costringendo l’altro a rimanere a casa.
I genitori, infuriati, non hanno preso bene la decisione e per protesta tanti hanno ritirato i figli dal saggio, lanciando una mobilitazione rimbalzata sui social.
Alla fine solo il 30% degli alunni è salito sul palco per la recita.
Il risultato? Bambini che non hanno partecipato allo spettacolo pur avendo preparato i canti, o che hanno dovuto esibirsi davanti a un solo genitore.
E la burocrazia, così, ha ucciso la magia del Natale e del saggio di fine anno.
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