Ha fatto bene il Miur a creare le condizioni per “il reinserimento delle ore di Storia dell’Arte” negli insegnamenti scolastici superiori.
Lo ha detto, il 16 aprile, il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, a margine del XX convegno nazionale del Fai, dal titolo ‘Esercizi di cultura‘, svolto a Firenze, ricordando che un obiettivo “che il nostro ministero ha fortemente voluto: è importante ed è l’Abc di ciò che stiamo dicendo. In un paese come l’Italia è stato ‘criminale’ aver tolto queste ore”.
Al Mibact – ha osservato Borletti Buitoni – “c’è una direzione nuova che si chiama ‘Educazione e ricerca’ che ha lo scopo di stringere in maniera molto forte i rapporti tra noi e il ministero dell’Istruzione. Questo è importante perché non si tratta di compartimenti stagni, ma di vasi comunicanti”.
Sull’evento organizzato dal Fai, il sottosegretario ha ricordato che proprio “a favore di questi ‘esercizi di cultura’, stiamo aprendo i musei e i beni culturali in maniera gratuita. Andare in un museo di domenica è un piccolo esercizio di cultura”.
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Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto “partecipare” alla manifestazione: “è molto importante – ha scritto il Capo dello Stato – che nella vostra meritevole attività, uno spazio di rilievo venga dedicato all’educazione e alla formazione dei giovani. La scuola e l’università sono presidi decisivi per la trasmissione della cultura e la crescita dei saperi”.
“In un tempo di cambiamenti è ancora più necessario – afferma il presidente – investire sulle donne e gli uomini che presto avranno le maggiori responsabilità anche nel conservare e valorizzare il nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico. La scuola sarà tanto più forte quanto più avrà alle spalle un’alleanza educativa, a cui partecipino attivamente le formazioni intermedie e le forze della società civile”.
Mattarella ha aggiunto che “bisogna ‘allenarsi’ alla storia, al patrimonio e alla natura, di cui l’Italia è ricca. Dobbiamo conoscere meglio le bellezze e i tesori che sono giunti a noi grazie all’opera delle precedenti generazioni, e che ora costituiscono parte della nostra identità”.
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