Rispondere a queste due domande e distinguerle correttamente è essenziale per capire su quali strategie di comunicazione debba orientarsi il tuo lavoro di docente. In altre parole, un conto è non riuscire a catturare l’attenzione degli alunni; altra cosa, ben diversa, è avere la loro attenzione ma, per qualche motivo, non riuscire a fare arrivare il messaggio a destinazione. Sono due obiettivi diversi. Per entrambi bisogna esercitare una comunicazione efficace, ma adottando strategie differenti.
In sintesi, alunni che non ascoltano o alunni che non comprendono sono due indizi che segnalano un approccio comunicativo forse carente in qualcosa.
Cos’è la comunicazione efficace? La comunicazione efficace è quell’approccio relazionale che consente a un mittente di raggiungere il proprio scopo comunicativo, destando nel destinatario la reazione, l’azione, la risposta che vorremmo compiesse. Il che non significa attuare una sorta di persuasione nei confronti dell’interlocutore, ma semplicemente riuscire a essere compreso nelle ragioni e nelle modalità di espressione; riuscire a creare un varco tra me e il destinatario tale che il messaggio arrivi dove deve arrivare e a chi deve arrivare.
Insomma, parlare e comunicare sono due cose molto diverse, anche se spesso confondiamo o sovrapponiamo le due prospettive. VAI AL CORSO
Quante volte ci è capitato di parlare senza riuscire a comunicare? Cioè senza riuscire a farci comprendere o ad esprimerci secondo le nostre intenzioni. Il punto è che a scuola una simile difficoltà si moltiplica almeno per altre 22 volte, tante quanti sono gli alunni con cui ci relazioniamo. In pratica tra le mura scolastiche dobbiamo potenziare al massimo le nostre capacità di comunicare, per arrivare in parallelo a più bambini o a più ragazzi nello stesso tempo, permettendo loro prima di ascoltarci, poi di capirci e di recepire il messaggio.
Cosa significa tutto ciò dal punto di vista strategico? Significa essere in grado di modulare la comunicazione, per raggiungere tutti in certi contesti (vedi quello della lezione frontale) e per adeguarci alla specificità di ogni singolo alunno in altri contesti (come nel caso della correzione di un compito viso a viso con il ragazzino). E significa modulare la comunicazione in modo da essere efficace anche rispetto a più obiettivi contemporaneamente: ad esempio aumentare l’attenzione degli alunni, ma nel contempo migliorare il clima di classe.
Insomma, non è una novità: quello dell’insegnante è un mestiere complesso che si basa su un intreccio altrettanto complesso di competenze. Gli studi sulla comunicazione stanno al passo con le istanze pedagogico-didattiche della scuola e ci forniscono strategie che aiutano il docente nel proprio lavoro, non solo in relazione agli alunni e alla classe, ma anche in relazione ai genitori, ai colleghi, al dirigente. Ad esempio, come veicolare i messaggi all’interno di una relazione conflittuale con un genitore? Il focus va posto sul come comunicare, non sul semplice parlare, certo, ma come?
Ne parla lo psicologo Marco Catania nel corso Comunicazione efficace a scuola, in programma il 16 e il 17 dicembre. Durante il corso verranno formulate strategie di comunicazione efficaci per ogni differente ambito scolastico.
A scuola in quali ambiti è fondamentale implementare una comunicazione efficace? Prima di tutto nei tre ambiti seguenti.
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