Il Governo starebbe pensando di mettere mano alle norme che regolano il settore del gioco, andando a cancellare le distanze minime delle sale rispetto alle scuole.
A denunciarlo, assieme ad altri provvedimenti sui cui l’esecutivo Renzi starebbe ragionando, è Viviana Beccalossi, assessore regionale in Lombardia.
Su questo argomento, il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha già fatto un appello a tutti i Comuni e le Regioni che hanno firmato il manifesto per la lotta alla ludopatia per “contrastare con tutti i mezzi in nostro possesso la linea di chi pensa solo a fare cassa garantendo allo Stato nove miliardi di gettito fiscale, ignorando i drammi familiari che sempre più riguardano i cittadini malati di gioco d’azzardo”.
La proposta del Governo arriverà alle Regioni giovedì 21 luglio in conferenza unificata.
Tra le misure di riordino del settore del gioco ci sarebbe anche “l’annullamento dell’obbligo di distanza dai cosiddetti luoghi sensibili come ad esempio chiese, scuole e ospedali”.
Il Governo starebbe agendo pure “sull’ampliamento dell’orario di apertura dei punti gioco”: il tutto, “con una serie di alchimie contabili e tecnicismi burocratici”: in questo modo “il governo, di fatto, prova a disinnescare le norme anti ludopatia promosse in Lombardia e varate anche in altre regioni”.
Ricordiamo che il “vizio” del gioco riguarda tantissimi studenti, soprattutto maschi, che a partire della scuola media vengono attratti in modo spesso soffocante.
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