Categorie: Attualità

Sale la disoccupazione, ma per 8 aziende su 10 non ci sono candidati idonei

Ben otto aziende su dieci sono pronte a fare nuove assunzioni, ma sostengono che mancano i candidati idonei per ricoprirli.

La rilevazione è del gruppo Randstad e dell’Alta Scuola di psicologia Agostino Gemelli (Asag) dell’Università Cattolica di Milano. E cade, fa rilevare l’Ansa, nel giorno in cui l’Istat ha reso noto che a maggio il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,2 punti percentuali attestandosi all’11,3%, dopo il calo di aprile.

Lo studio rivela un forte aumento nelle assunzioni pianificate per il 2017. L’80% delle aziende ha intenzione di assumere nuovi dipendenti (era il 62% nel 2016), soprattutto per far fronte a una carenza interna di competenze (37%), alla crescita nazionale o internazionale dell’azienda (25%) e alla crescita economica del mercato (22%).

Nonostante il forte aumento della propensione all’assunzione nel 2017, le aziende faticano a trovare candidati idonei ed i principali ostacoli nel reperimento di nuove figure sono la carenza di competenze professionali specifiche (se ne lamenta il 60%, +10% rispetto al 2016), la mancanza di esperienza lavorativa nel settore (47%, -8% sul 2016) e la scarsa conoscenza delle lingue straniere (35%, -12% sul 2016).

 

{loadposition carta-docente}

 

L’esiguità di competenze riguarda anche il personale che già lavora. Per colmarlo, quasi due aziende su tre (64%) sono pronte a programmi di istruzione e formazione. Il 58% delle aziende interpellate pensa che la sfida più grande nel 2017 sarà attrarre talenti per le successive fasi di crescita, per il 56% lo sforzo maggiore dovrà essere destinato a trattenere quelli che già ci sono, mentre per il 53% occorre creare le condizioni adeguate perché possano svilupparsi e migliorarsi.

I principali elementi che contribuiscono a rendere desiderabile un posto di lavoro sono le buone opportunità di crescita professionale (66%), la buona cultura aziendale, l’ambiente di lavoro e il clima organizzativo (63%) e il pacchetto retributivo competitivo (37%). La principale ragione che spinge oggi i dipendenti a rassegnare le dimissioni è una miglior offerta per condizioni economiche (nel 58% dei casi), seguita dalla possibilità di più rapidi avanzamenti di carriera altrove (33%) e dalla scelta di cambiare professione (32%).

Per trattenerli, i benefit su cui le aziende sembrano puntare maggiormente sono i bonus (62%), i piani di formazione e accrescimento delle competenze (58%), la mensa aziendale oppure i ticket (57%).

{loadposition facebook}

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Aumenti stipendi ministri, la deputata che ha presentato l’emendamento (ora ritirato) è una docente: “Lo rifarei”

In questi giorni si è parlato moltissimo dell'emendamento alla legge di bilancio 2025, ora ritirato,…

19/12/2024

L’Italia ha perso mille scuole in dieci anni: il dossier Uil Scuola

Negli ultimi trent'anni, la scuola italiana ha subito un progressivo processo di riduzione delle autonomie…

19/12/2024

Luisa Ranieri: “Volevo fare la magistrata, la mia prof mi ha aperto la testa. Studiando ho capito che non mi apparteneva”

L'attrice Luisa Ranieri, classe 1973, ha rilasciato un'intervista a Fanpage in cui ha parlato in…

19/12/2024

Valditara querela Lagioia: “Devolverò i 20mila euro ad una scuola che fa recupero di immigrati che non conoscono l’italiano”

Come sappiamo il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha querelato lo scrittore Nicola…

19/12/2024

Concorso docenti PNRR2, in arrivo alcune faq di chiarimento sulle due procedure: cosa riguarderanno?

Fino alle ore 23.59 di lunedì 30 dicembre 2024, sono aperte le funzioni per presentare…

19/12/2024

Studenti contro docente: bloccano e scuotono l’auto per non farla uscire. L’accusa è di violenza privata

Sono stati identificati tre studenti di un istituto in provincia di Treviso, di età compresa…

19/12/2024