Salernitano, la Guardia di Finanza scova tre istituti “fantasma”
Ancora scuole fantasma. A riscontrarle stavolta sono stati i militari della compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, che il 23 maggio hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per due istituti di Laureana Cilento e Ceraso, in provincia di Salerno, ed una scuola per Ragionieri e Geometri paritaria. Secondo quanto riportato dagli stessi militari i due fratelli che gestivano le strutture sono stato accusati di reato di falso ideologico continuato commesso da pubblico ufficiale nella produzione di certificati amministrativi.
Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, da le verifiche della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, che ha coordinato gli accertamenti, i reati non si limiterebbero all’organizzazione di corsi senza studenti. Ma si estenderebbero anche alla sottrazione di materia imponibile ai fini delle imposte sui redditi, per circa 3 milioni di euro. A cui va aggiunto il mancato versamento di 600mila euro di ritenute operate sulla retribuzione del personale scolastico, composto da ben 40 docenti e 7 amministrativi.
Tutto sarebbe nato a seguito di un’ispezione, eseguita nel mese di maggio 2011 dall’Ufficio scolastico Regionale per la Campania, al termine della quale erano state riscontrate “gravi irregolarità nel funzionamento della sede di Laureana Cilento (SA) dell’Istituto tecnico per Ragionieri e Geometri”. Per questo l’autorità giudiziaria ha disposto ulteriori verifiche. E dai controlli delle Fiamme gialle è venuto fuori che le 18 classi della scuola erano “deserte e che le assenze degli alunni non erano state annotate sui registri di classe”. All’atto dell’accesso nelle strutture, erano presenti solamente i segretari amministrativi delle due scuole, che provvedevano a tenerle aperte, ed una sola professoressa nella sede di Ceraso. I militati hanno anche appurato che non c’erano gli altri professori che dovevano tenere le lezioni secondo gli orari prestabiliti. E non risultavano agli atti degli istituti nemmeno richieste di permessi o comunicazioni di assenze per malattia pervenute presso le segreterie. Né erano presenti i responsabili dei plessi scolastici, che avrebbero dovuto garantire il corretto svolgimento dell’attività didattica. Del resto, la provenienza di molti studenti iscritti da varie provincie d’Italia (tra cui Savona, Milano, Verona, Pavia, Vibo Valentia, Catanzaro, Foggia, Bari, Brindisi Palermo), e la posizione defilata dei due plessi scolastici, che non risultano ben collegati con mezzi pubblici (addirittura la sede di Laureana Cilento è localizzata in una zona collinare in Contrada Matonti), avevano indotto i militari a pensare “che in tali plessi scolastici le lezioni non si tenevano regolarmente”.
In base a quanto risulta dai registri, nell’anno scolastico 2011-2012 in un istituto ci sarebbero dovuti essere 347 alunni, di cui 260 iscritti alle classi V, che nei prossimi mesi avrebbero anche regolarmente sostenuto l’esame di maturità per il conseguimento del diploma di geometra o ragioniere. Alla luce di quanto emerso sinora, il giudice delle indagini preliminari ha spiegato che ci troviamo di fronte ad un “apparato di facciata che maschera e mimetizza un’attività d’impresa poco focalizzata sulla didattica e molto all’aspetto economico del business legato agli esami di idoneità e ad una frequenza improbabile di alunni residenti in regioni assai lontane”. Non è un caso, quindi, che lo stesso Miur avesse già emesso un provvedimento di revoca della parità scolastica a decorrere proprio dallo scorso anno scolastico. Quella decisione era poi stata annullata dal Tar, in seguito al ricorso presentato dai gestori dell’Istituto. Ora però la loro posizione si complica. E le scuole, per pochi intimi, molto difficilmente potranno essere riaperte.