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Salerno: precedenza a chi ha vinto il ricorso. E i vincitori del concorso?

500 vincitori del concorso 2016 resteranno senza cattedra a Salerno perché i colleghi che hanno vinto il ricorso contro il famigerato algoritmo che li aveva sbattuti al nord, su disposizione giudiziaria, prenderanno proprio quei posti.

 “Chi ha fatto ricorso contro il trasferimento al Nord ed ha avuto una sentenza definitiva a lui favorevole ha ottenuto la titolarità. Vi sono poi quelli che hanno avuto solo l’ordinanza che non hanno la titolarità ma hanno comunque diritto all’assegnazione provvisoria in Campania”: così la Cisl Scuola della Campania.

 

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Di contro al Nord ci saranno cattedre vuote mentre in Campania docenti in esubero.

In più, scrive Il Fatto quotidiano, chi ha vinto il concorso è inserito in una graduatoria che ha validità di tre anni. Stiamo parlando per quanto riguarda solo Salerno di 300 docenti della scuola primaria e 200 delle superiori e medie che non sa se riuscirà ad entrare in classe prima dei tre anni: “E’ stato bandito un concorso per un certo numero di posti-spiega un sindacalista-  ma nei tre anni non si riusciranno a smaltire tutti coloro che hanno vinto. Serve un intervento del Governo per prorogare i termini della graduatoria oppure aumentare le immissioni in ruolo. Inoltre tra sentenze definitive e ordinanze si contano 80 docenti di scuola primaria che torneranno a Salerno. Questo comporterà che non ci saranno assegnazioni provvisorie. E’ mancata la lungimiranza di prevedere i posti necessari. Ora va creato un potenziamento maggiore al Sud oppure ci saranno presto contenziosi”.

“In proporzione a Napoli si parla di quasi mille persone che resteranno per il prossimo anno senza cattedra. Chi ha fatto il maxi concorso si può sognare la cattedra. La domanda da porsi è: se un concorso viene bandito per 500 posti dell’infanzia e 1600 per la primaria in Campania e poi ci sono poche immissioni, vorrei sapere come fanno ad entrare in ruolo queste persone entro tre anni? Se questa per loro è la Buona Scuola io non so cosa pensare”.

Pasquale Almirante

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