Salta l’uscita dei “Quota 96”?

Una doccia fredda, a tutti gli effetti, dice businessonline.it, mentre i glorificanti diritti di primogeniture per il buon fine dell’operazione “Quota 96”, sbandierati da troppi, ora attendono dagli stessi di essere giustificati, benchè l’on. Boccia, presidente della commissione bilancio alla Camera, assicuri le opportune coperture .
Scrive Boccia sul suo sito: “Bene il ministro Madia e la commissione Affari Costituzionali nel dare il via libera all’emendamento Ghizzoni sui cosiddetti quota 96 della scuola, eccellente risultato finale dopo il lavoro congiunto e unitario di ben tre commissioni parlamentari Bilancio, Cultura e Lavoro sintetizzato nella risoluzione Saltamartini col voto di tutti i gruppi parlamentari.
Siamo riusciti nel Decreto PA a sanare le ferite aperte di un’intera generazione di insegnanti, risultato purtroppo di un confronto che, al tempo della Fornero, fu negato soprattutto da chi antepose il risparmio riveniente dalla riforma su tutto e tutti, anche davanti ad errori macroscopici che il PD aveva denunciato per tempo.
Il risparmio complessivo della riforma Fornero resta un grande risultato politico che potrà essere compreso ancora meglio quando saranno scomparsi dal panorama della discussione politica i diritti negati a causa di quegli errori evidenti. Quello dei Quota 96 è uno dei più emblematici.
Il lavoro approvato da tutti i gruppi parlamentari in prima commissione, e fatto proprio dal governo Renzi, consentirà a quasi 4 mila giovani insegnanti di coronare il loro sogno di ingresso a tempo indeterminato nella scuola. Adesso andiamo avanti con il nostro lavoro perché è sui problemi di natura quotidiana che la politica è chiamata a dare ogni giorno risposte concrete”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, commenta l’approvazione dell’emendamento al DL PA sui Quota 96″.

Secondo quanto è dato sapere tuttavia, e sulla base di alcune possibili indiscrezioni, pubblicati fra l’altro anche sul blog dei “Quota 96”, i tecnici della Camera starebbero avanzando dubbi di copertura.
Due sarebbero rilievi che potrebbero bloccare il decreto che riguarda i “quota 96”, considerato pure che l’attuale testo ricalca pressoché integralmente un testo concordato nei mesi scorsi alla Camera su cui il Governo aveva presentato una relazione tecnica che era stata “verificata negativamente dalla Ragioneria dello stato” che aveva osservato: “La fissazione di un limite massimo di beneficiari, determinato in un contingente di 4mila unità, risulta difficilmente applicabile, anche in considerazione della platea salvaguardata; ampiamente inferiore a quella dei potenziali beneficiari”.
Tant’è che in una rilevazione precedente l’Inps aveva conteggiato 9mila potenziali aventi diritto: una cifra mai confermata, però, dal Miur, che si è sempre attestato su numeri inferiori.
Se cambiasse la platea complessiva è chiaro che gli effetti finanziari e la copertura andrebbero rivisti. Un ragionamento analogo viene fatto anche per la cancellazione dei disincentivi con cui la riforma Monti-Fornero puntava a dissuadere i lavoratori già in possesso dei requisiti contributivi per il trattamento di anzianità ad anticiparlo rispetto al compimento del 62esimo anno di età.
Anche in questo caso evidenzia il Servizio Bilancio ci si è ispirati a un testo unificato presistente. E anche in questo caso esisteva anche una relazione tecnica che è stata “verificata negativamente dalla Ragioneria generale dello Stato, secondo cui la quantificazione risultava sottostimata in ragione del numero di soggetti potenzialmente interessati”.

Pasquale Almirante

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