Secondo una ricerca condotta su più di 1700 ragazzi e ragazze dai 14 ai 26 anni in tutta Italia (dati raccolti dall’Osservatorio Indifesa 2021 realizzato da Terre des Hommes e OneDay, con l’aiuto di ScuolaZoo), l’88% dei ragazzi dichiara di sentirsi solo o molto solo, l’anno scorso era il 93%, e chiede supporto psicologico e più attenzione alla salute mentale.
Insomma, al centro delle difficoltà degli studenti, i problemi di salute mentale e le difficoltà relazionali e di gestione delle proprie emozioni.
Cosa possono fare le scuole? Lavorare con gli alunni anche sul fronte delle competenze socio-affettive. VAI AL CORSO
L’educazione socio-affettiva degli studenti passa soprattutto attraverso il clima di classe e i processi di comunicazione/interazione che si costituiscono tra docenti/studenti e all’interno del gruppo dei pari.
Favorire relazioni positive a livello interpersonale e di gruppo è un obiettivo della funzione docente, non meno importante della promozione degli obiettivi cognitivi.
Per diventare autenticamente educativo un contesto di convivenza, come quello scolastico, deve essere attraversato da interazioni cooperative fondate su fiducia, correttezza, affidabilità. Ciò comporta una capacità da parte del docente di gestire il gruppo/classe e le dinamiche che lo attraversano, favorendo la comprensione e il riconoscimento delle emozioni (anche di quelle spiacevoli) e promuovendo “azioni costruttive” anche mediante strategie di problem solving, che coinvolgono maggiormente gli adolescenti nei processi di decisione e di scelta.
Attraverso metodologie di tipo descrittivo, che favoriscono la rilevazione degli aspetti emotivi e relazionali, si delimita meglio il campo di esperienza, si prefigurano varie ipotesi e si definisce la proposta di intervento educativo, scegliendo modi e mezzi, avendo cura di motivare le scelte con riferimenti coerenti sul piano psicopedagogico.
La condivisione tra i docenti di una conoscenza più approfondita e coerente dei processi evolutivi nei quali sono coinvolti studenti adolescenti assicura all’azione didattica la possibilità di incidere con più efficacia nel percorso di crescita individuale, motivandone più intimamente la partecipazione e l’impegno.
Su questi argomenti il corso Strategie relazionali e gestione della classe, a cura di Paolo Bozzaro, in programma dal 10 febbraio.
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