I fatti risalirebbero allo scorso febbraio: durante una lezione di antropologia culturale del corso di laurea di Scienze Strategiche alla scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, tenuta da una docente dell’università di Torino, come riportano Ansa e La Stampa, alcuni studenti avrebbero fatto il saluto romano. Per questo l’Esercito ha avviato un’indagine interna.
La lezione in questione era dedicata alla violenza di genere commesse dai militari italiani durante la guerra coloniale che il regime fascista porto avanti in Etiopia tra il 1935 e il 1936. Gli autori del gesto sono quattro giovani militari in trasferta nel capoluogo piemontese dall’Accademia militare di Modena.
C’è un altro aspetto su cui l’Esercito intende fare luce: le presunte frasi sessiste che qualcuno dei giovani militari coinvolti nel grave gesto avrebbe scritto in una chat privata. Secondo quanto è stato ricostruito, nel buio della sala, mentre veniva proiettato un filmato d’epoca sulla “campagna di Etiopia”, i quattro militari si sarebbero alzati in piedi alzando il braccio destro nel saluto fascista, sghignazzando.
Un gesto non notato dalla docente ma da altri due allievi, due sottotenenti una ragazza e un ragazzo di origine etiope, che l’hanno in seguito riferito all’insegnante. Le frasi ingiurose pronunciate in chat sarebbero state rivolte proprio alla ragazza che li ha denunciati.
Quest’ultima ha poi avvertito i responsabili della Scuola d’Applicazione: a questo punto è scattata l’indagine interna. I ragazzi, dal canto loro, hanno negato tutto, sia il saluto romano, sia le frasi sessiste. “Ragazzi, qui finiamo davvero male. Finiamo nei guai”, hanno scritto in chat. “Non è vero niente. Non siamo stati noi”, questo quanto riferito ai superiori.
Solo lo scorso dicembre si è parlato dello stesso gesto, stavolta da parte di alcuni ex studenti del prestigioso liceo San Giuseppe de Merode di Roma, che, prima di incontrare il Papa, hanno posato per una foto ricordo davanti alla scuola facendo il saluto fascista e postando il tutto con fierezza sui social.
Il dirigente scolastico Alessandro Cacciotti si è dissociato: “Il San Giuseppe De Merode stigmatizza con indignazione la foto dei ragazzi, che non sono più suoi alunni, fatta davanti al suo edificio e si dissocia completamente dall’ideologia fascista. L’Istituto è ‘House of Life’ e un suo direttore ha inscritto il suo nome tra i ‘Giusti delle Nazioni’. Diffidiamo gli autori affinché rimuovano la foto, ci riserviamo di portare avanti eventuali azioni legali”, queste le sue parole.
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