Qualche giorno fa abbiamo parlato del saluto romano in classe fatto da due studenti all’interno di un liceo di Roma, in piena campagna per l’elezione dei rappresentanti d’istituto. Il gesto, testimoniato da una foto con protagonisti due studenti con maglia nera e braccio teso con dietro uno slogan, ha fatto scalpore.
Dopo una settimana, come riporta Fanpage, sono stati resi noti i risultati delle elezioni: tra i vincitori proprio uno dei due studenti che hanno fatto il saluto romano. Resta il fatto che nel corso del pomeriggio di venerdì si è tenuto un lungo consiglio disciplinare, di cui ancora non si conosce esito, per cercare di trovare il provvedimento più adeguato per i due.
I risultati delle elezioni, in ogni caso, sarebbero dovuti arrivare venerdì mattina alle 10. “Oggi i membri del consiglio d’istituto si riuniranno per stabilire la sanzione più giusta per i due ragazzi. Ma, avevano spiegato dalla scuola, “puntiamo a un provvedimento che sia anche educativo: i ragazzi non hanno capito il peso di quel gesto e questo è grave, perciò punteremo non solo a momenti di riflessione sulla comunicazione, sul peso di una foto inviata via internet, ma soprattutto all’educazione civica: in questo ci aiuta molto il lavoro svolto dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, nel far riscrivere le linee guida della materia”.
I due alunni si sono giustificati dicendo che si trattava di una goliardata.
Si è trattato di un vero e proprio caso: la direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini, aveva espresso “la più ferma condanna” dopo essere venuta a conoscenza del gesto. “L’atto di riprodurre simboli che richiamano ideologie di odio e intolleranza è inaccettabile, specialmente quando avviene all’interno di un ambiente educativo.
“La scuola – ha spiegato Sabatini all’ANSA – è un luogo sacro per l’apprendimento e la crescita personale, un luogo dove devono essere promossi i valori di rispetto, inclusione e convivenza pacifica. È particolarmente preoccupante che questo evento sia accaduto, verosimilmente, durante l’orario scolastico. Questo comportamento non solo è contrario ai principi educativi che ci impegniamo a trasmettere ai nostri studenti, ma mina l’immagine della comunità scolastica aderente ai valori della nostra Costituzione”.
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