“Gli Uffici Scolastici Regionali interessati, quelli della Puglia, della Campania e dell’Abruzzo si attivino per dare altri posti in deroga da aggiungere agli organici di fatto”.
A chiederlo sono i Moderati di Centrosinistra, che hanno appoggiano la protesta di questi giorni del comitato docenti dei ‘nastrini rossi’. Con una nota congiunta degli onorevoli Giacomo Antonio Portas e Nello Formisano, e il senatore Michele Davico, rispettivamente leader nazionale, capogruppo a Montecitorio e capogruppo a Palazzo Madama (quest’ultimo anche segretario della Commissione Scuola), hanno spiegato che è l’unico modo “per consentire ai docenti destinati fuori provincia di ritornare ad insegnare nella propria provincia con le assegnazioni provvisorie che dovrebbero essere pubblicate tra pochi giorni.
In Parlamento, noi dei Moderati faremo tutti gli sforzi possibili affinchè il Governo ponga rimedio a quanto sta accadendo in queste settimane”.
I Moderati di Centrosinistra chiedono, infine, al Governo di assicurare “trasparenza e parità di trattamento e si faccia carico di specifiche esigenze locali. Questa è una battaglia importante che interessa non solo i destini dei docenti e delle loro famiglie, ma anche e soprattutto la qualità e l’efficacia di tutto il sistema educativo”.
Su quest’ultima richiesta, non c’è nulla da dire: la trasparenza delle operazioni è un diritto che va sempre rivendicato. Decisamente più complicato è, invece, l’auspicio di incrementare i posti in organico di fatto: sino a prova contraria, una cattedra si crea se ci sono alunni che necessita di determinati insegnanti. Chiedere un incremento di cattedre, anche se le classi non ci sono, significherebbe portare dei docenti a scuola senza che però tengano lezione.
Ora, poiché il Governo lo scorso anno ha assunto quasi 50mila “potenziatori”, forse sarebbe il caso di chiedere assunzioni di questo genere: il Governo potrebbe anche venire incontro alla richiesta, magari andando a ripescare gli oltre 10mila docenti non assunti per mancanza di candidati.
Francamente, però, parlare di ampliamento dell’organico di fatto a classi già definitive, con le lezioni alle porte, lascia più di qualche dubbio. Molto probabilmente anche al Mef, che dovrebbe autorizzarne i finanziamenti.
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