Categorie: Politica scolastica

Salviamo le ore di strumento nei Licei. E scatta la petizione

È l’Italia delle petizioni e dei ricorsi ai tribunali la nostra Nazione, dell’incertezza del Diritto e dei favori, delle leggi che cambiano a partita iniziata, magari per tendere imboscate, come l’ultima ordinanza che non considera il servizio prestato in un istituto diverso dal quale si intende avare l’utilizzazione o il passaggio in ruolo, come è accaduto coi Licei musicali: ma tant’è. E proprio, in riferimento ai licei musicali e coreutici, è partita una petizione, a seguito della notizia di riduzione di organico di strumento che si concretizzerà dal prossimo anno, sottoscritta da un cospicuo gruppo di genitori dei licei Cavour di Torino e Lagrangia di Vercelli, con il sostegno di molti docenti. Contestualmente il gruppo sta prendendo contatti con un avvocato per procedere legalmente. E come sempre in questi casi chi ci guadagna veramente è lo studio legale, con soddisfazione di chi dispone questi obbrobri.

 La petizione, che ha già raccolto in meno di 24 ore otre 200 firme, sia sul sito https://www.change.org/p/valeria-fedeli-sos-licei-musicali-salviamo-le-ore-di-strumento?recruiter=45222245&utm_source=share_for_starters&utm_medium=copyLink e sia sulla pagina Facebook che è stata creata: https://www.facebook.com/sosliceimusicali/

Questo il testo della petizione

La modifica dell’assetto orario nel biennio dei Licei Muiscali è oramai cosa certa, dovuta ad una modifica delle modalità di assegnazione delle ore sull’organico: si tratta di una motivazione puramente economica che va a ledere sia i docenti sia il diritto allo studio degli allievi.

L’argomento dell’importanza di investire in formazione, della fuga di cervelli e di talenti, è all’ordine del giorno. Eppure la realtà dimostra l’esatto contrario.

Sono state di fatto destinate al biennio del liceo musicale non più 3 ma soltanto 2 ore settimanali di lezione individuale di esecuzione e interpretazione, da utilizzare per il 1° e per 2° strumento prescelto.

Vengono così decurtate 33 ore delle 99 ore totali annuali previste dal piano di studio.
Si tratta di una riduzione inaccettabile per una materia caratterizzante come lo studio dell’esecuzione dello strumento, in una scuola altamente specializzante come il liceo musicale, soprattutto se pensata nella prospettiva di offrire una adeguata preparazione per la successiva prosecuzione e completamento degli studi musicali al Conservatorio.
E’ quindi necessario far sentire la voce in un unico coro per evitare questa assurda decisione ed assicurare ai ragazzi un percorso di sudi congruo a quello che hanno scelto di svolgere e che ora viene loro sottratto.

La sentenza N. 01731/2017 del 6/10/ 2016 pubblicata il 02/02/2017 della Terza Sezione Bis del TAR del Lazio accoglie il ricorso di un liceo romano, con le seguenti motivazioni:

-La diminuzione delle ore di esecuzione del secondo strumento avrebbe dovuto essere comunicata in precedenza ai genitori degli alunni iscritti ed odierni ricorrenti, consentendo agli stessi di poter scegliere liberamente;- è violato, altresì, il diritto dei docenti ricorrenti all’insegnamento;
– la riduzione ad un’ora a settimana di lezione con riferimento al primo strumento equivale ad una preparazione approssimativa, dilettantistica e ben lontana dal profilo professionalizzante richiesto dalle competenze in uscita dal Liceo per l’accesso al triennio di primo livello del Conservatorio;
– la seconda ora di lezione frontale è presente nei primi due anni e garantisce una preparazione di base solida e l’acquisizione di un metodo di studio efficace per il proseguimento dello studio dello strumento nel triennio.

Chiediamo a docenti, dirigenti scolastici, studenti, genitori, di sostenere questa petizione affinché questa assurda decione non sia messa in atto, per il futuro dei giovani musicisti.

  Questa petizione sarà consegnata a:

  • Presidente Della Repubblica Italiana
    Sergio Mattarella (Presidente Della Repubblica Italiana)
  • Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
    Valeria Fedeli
  • Ministero dell’Economia e delle Finanze
    Pietro Carlo Padoan
Pasquale Almirante

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