Divampa la polemica sulla sospensione decretata dall’ufficio scolastico regionale nei confronti di una docente dell’istituto tecnico industriale “Vittorio Emanuele” di Palermo.
Tutto è nato, come già reso noto nelle scorse ore, a seguito di un tweet di censura scritto dal sottosegretario ai Beni Culturali, Lucia Borgonzoni, dopo la diffusione di immagini che ritraevano un power point elaborato da tre studenti: “Se è accaduto realmente – ha scritto – andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere”.
Nel lavoro degli studenti veniva accosta una pagina di giornale che annunciava l’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste alla fotografia del ministro dell’interno, Matteo Salvini, dopo il via libera al “decreto sicurezza”.
La docente è stata accusata di avere omesso il taglio su quell’immagine, ritenuta offensiva; allo stesso tempo, però, alla docente stanno arrivando attestati di solidarietà da colleghi, studenti ed esponenti politici e sindacali.
In un’intervista al Tgr Sicilia, Rosa Maria Dell’Aria esprime il proprio rammarico per il provvedimento.
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“L’insegnante si è limitata a fare una lezione sul fascismo e sull’Olocausto, sono stati invece gli studenti a realizzare il video e a fare l’accostamento tra le leggi razziali e il decreto sicurezza del ministro Salvini, esprimendo una loro personale e legittima opinione”.
Così Alessandro Turi, rappresentante di istituto del Vittorio Emanuele III di Palermo.
“E’ assurdo – commenta ancora Turi – che nel 2019 ci siano problemi nel poter esprimere la propria libera opinione e il proprio pensiero, politico e non che sia”.
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