Sembra essere ormai all’ordine del giorno lo scontro a distanza fra il leader della Lega Matteo Salvini e la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Stavolta, il leghista, in visita a Lampedusa, lancia un avvertimento ad Azzolina:“Ho fatto le foto e lunedì faccio un’interrogazione al ministro Azzolina, speriamo non dica che sia un fotomontaggio”.
Salvini, infatti, accompagnato dall’ex senatrice leghista, Angela Maraventano, ha fatto un sopralluogo all’esterno della scuola Luigi Pirandello della città dell’isola siciliana.
A quanto pare, l’ex Ministro dell’Interno avrebbe “trovato” materiale per proseguire il duello a colpi di tweet, post e lanci di agenzia, con la rivale pentastellata
“Ho visto il cartello lavori in corso, pensavo fosse di adesso, invece mi dicono essere di due anni fa. Sembrava un deposito”, dice Salvini all’ADNKronos.
E rivolgendosi a un insegnante ha aggiunto: “Lei insegna lì? Buona fortuna doppia”.
Non manca la stoccata sui banchi monoposto: indicando alcuni banchi accatastati, il leghista ha ironizzato: “Basta che metti le ruote, i banchi ci sono…”.
Le puntate precedenti avevano visto Lucia Azzolina attaccare Salvini, invitandolo ad un confronto televisivo: “Capisco che Salvini appartiene a quel centrodestra che diceva, “con la cultura non si mangia”, quindi probabilmente non ama né i musei, né i teatri, né i cinema. Per me rappresentano luoghi di cultura. Sono pronta ad un confronto televisivo con Salvini sulla scuola”.
E ancora: “Salvini ha detto anche che non si sa quando ricomincia la scuola, si rende conto? Quante volte lo dobbiamo dire che il 14 settembre la scuola ricomincia per tutti e che dal primo settembre partono i recuperi”.
Invito raccolto dal leghista: “Il ministro Azzolina non viene criticato da Salvini o dalla Lega, ma viene criticato dalle imprese, dagli studenti, dalle famiglie, dagli insegnanti. Accetto un confronto sui temi della scuola dove vuole e quando vuole (auspicato dalla stessa Azzolina), a patto però che non lo faccia solo con me, da politico a politico, ma lo faccia anche con gli insegnanti di sostegno, i docenti precari, con studenti, sindaci, presidi che ad oggi non sanno se, come, dove e con quali soldi riapriranno le nostre scuole”.
Non resta che stabilire il giorno e l’ora. E il terreno di scontro.
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