“Diciamolo, non è stata scuola in questi 4 mesi, la didattica a distanza non è il futuro dei nostri figli. Questa è una cosa che contesto, io avrei fatto come la vicina Francia, dove già dal mese di maggio le scuole si son riaperte”: a dirlo è stato il leader della Lega Matteo Salvini, ospite di una trasmissione televisiva.
Secondo l’ex premier del primo Governo Conte, “non c’è futuro se non si investe in questo. La ministra dice che prima di settembre non se ne parla, l’università è completamente scomparsa. Secondo me, questa è follia”.
“I numeri dicono che la situazione Covid è sotto controllo, bisogna continuare ad usare la testa ma prima si permette di andare a lavorare e a scuola meglio è”. “Un paese che si preoccupa del campionato di calcio e non dei bimbi e degli studenti ha qualcosa che non va”, ha quindi detto il leader del Carroccio, in linea con quanto espresso dal governatore del Piemonte Alberto Cirio.
Come altri esponenti dell’opposizione politica, Matteo Salvini ha quindi contestato, su facebook, l’assenza della ministra dell’Istruzione in occasione dell’approdo a Montecitorio del Decreto Scuola approvato la scorsa settimana al Senato.
“Alla Camera adesso si discute il Decreto Scuola, il ministro è vergognosamente assente”, dice il leghista.
“Intanto 8 milioni di studenti (con le loro famiglie) e 800.000 insegnanti aspettano da mesi di sapere come e quando torneranno in classe, una vergogna”.
Secondo Salvini, infine, “va anche peggio per gli 866.000 studenti e i 120.000 docenti delle scuole paritarie, dimenticati dal governo. Per loro e per tutto il fondamentale mondo della Scuola la Lega ha presentato decine di proposte e emendamenti, fino ad oggi ignorati. Non ci arrendiamo! Un Paese che non pensa ai suoi bimbi e ai suoi ragazzi non ha futuro”, conclude Salvini.
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