Non accenna placarsi la polemica riguardo la notizia della sospensione decretata dall’ufficio scolastico provinciale di Palermo nei confronti di una docente dell’istituto tecnico industriale “Vittorio Emanuele”.
Nel lavoro degli studenti veniva accostata una pagina di giornale che annunciava l’entrata in vigore delle leggi razziali fasciste alla fotografia del ministro dell’interno, Matteo Salvini, dopo il via libera al “decreto sicurezza”.
“Non c’era un orientamento politico. Il video è il risultato dall’elaborazione che i ragazzi hanno fatto anche grazie alle letture del periodo estivo: si era parlato di diritti umani e nella loro comprensione alcuni punti del decreto sicurezza potrebbero essere lesivi di alcuni diritti sanciti dalla Costituzione. Mi sento molto amareggiata, la mia vita è stata una vita dedicata alla scuola, ai ragazzi, alla soddisfazione nel vederli crescere”, le parole della docente al Tgr Sicilia.
L’ex presidente del Senato, Pietro Grasso, nella propria pagina Facebook, ha pubblicato il video integrale realizzato dagli studenti: “Visto che tutti coloro che ne parlano non l’hanno visto, a partire dalla sottosegretaria Borgonzoni, ho deciso di pubblicare il video completo dei ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale di Palermo (omettendo solo l’ultima slide con i nomi). Guardatelo e giudicate voi – continua Grasso nel suo post – su cosa avrebbe dovuto vigilare l’insegnante? Sulle opinioni degli studenti? Avrebbe dovuto censurare il pensiero degli alunni? In nessuna parte viene detto che Salvini è come Mussolini, come invece leggo ovunque. Vengono accostati provvedimenti e scelte di allora e di oggi, con acume e intelligenza: a chi lo guarda spetta trarre le conclusioni. Allora mi chiedo: perché la Professoressa Rosa Maria Dell’Aria è stata sospesa? Perché è intervenuta la Digos?
La docente è stata accusata di avere omesso il taglio su quell’immagine, ritenuta offensiva; allo stesso tempo, però, alla docente stanno arrivando attestati di solidarietà da colleghi, studenti ed esponenti politici e sindacali, come già ampiamente scritto dalla nostra testata.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Interni: “Non so chi sia stato a proporre, a controllare, a ordinare, a suggerire, però che qualcuno equipari il ministro degli Interni, Matteo Salvini, che può stare simpatico o antipatico, a Mussolini o addirittura a Hitler, mi sembra assolutamente demenziale”, ha commentato.
Sull’argomento, in mattinata, è intervenuto il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti che ha chiesto che la docente torni subito in servizio: “In Italia Casa Pound deve essere libera di dire e fare quello che vuole. Mentre un’insegnante deve essere sospesa per le opinioni di un suo studente che critica Salvini e le leggi varate dal Governo Lega – 5Stelle. Ma siamo pazzi? Questa insegnante deve tornare subito al suo lavoro”.
Intanto, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti dice di essersi “fatto mandare le carte per valutare la cosa”. L’ufficio scolastico provinciale di Palermo “ha agito secondo quello che prevede l’ufficio dei procedimenti disciplinari prendendo questa decisione”, ha aggiunto.
Nelle scorse l’Unione Sindacale di Base, tramite il suo segretario Luigi Del Prete, una petizione su change.org, che ha raggiunto quasi 30mila firme: “Sanzionare un docente per aver semplicemente fatto l’insegnante e aver stimolato i propri studenti alla riflessione critica, senza voler limitare il loro libero esercizio del pensiero attraverso un lavoro sulle fonti, significa creare una scuola di regime, asservita al potere e al pensiero unico dominante, anticamera di una società sempre più indirizzata alla barbarie”.
“La decisione degli ispettori del provveditorato di Palermo è esclusivamente di natura politica: dare un segnale di compiacenza al governo e al ministro di turno, a pochi giorni dalle elezioni europee, in un momento di vacanza del posto di Direttore generale dell’USR Sicilia, fino a giungere al mancato rispetto degli obblighi di imparzialità dell’azione ispettiva”, ha concluso il segretario.
Per mostrare solidarietà alla docente, oggi pomeriggio gli studenti dell’istituto industriale Vittorio Emanuele III si riuniranno in un presidio davanti alla prefettura di Palermo.
Lo scopo è chiedere la revoca del provvedimento disciplinare contro la professoressa. In una nota, gli “studenti delle scuole palermitane” annunciano la mobilitazione per “manifestare dissenso contro le continue intimidazioni a studenti e professori inflitte dal governo Salvini”.
“Questo clima – continuano gli studenti – è intollerabile! La Lega e i suoi galoppini minacciano tutti i pilastri democratici. Ciò che è avvenuto a Palermo è sintomatico della situazione politica del Paese: è un campanello d’allarme da non sottovalutare”.
SUL TEMA DELLE CENSURE E DELLE SANZIONI AI DOCENTI GUARDA IL VIDEO
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