Secondo il leader della Lega, Matteo Salvini, i giudici che hanno avuto il coraggio di opporsi alla mafia e per questo sono stati brutalmente assassinati, sono figure eroiche da studiare sui libri di storia. Ad iniziare da Piersanti Mattarella, Rosario Livatino, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, tutti magistrati definiti “con la schiena dritta”.
Salvini ha detto a radio Crc di avere “ristudiato un po’ durante queste vacanze gli anni Ottanta ed i primi anni Novanta: Mattarella e poi Rosario Livatino, Falcone e Borsellino, magistrati con la schiena dritta. C’è stato un tentativo di golpe che fortunatamente le Istituzioni democratiche hanno respinto”.
Secondo il segretario del Carroccio, quindi bisogna rendere “onore a chi sapeva di rischiare: da Mattarella al giudice Livatino, ucciso nelle campagne siciliane senza scorta a cui aveva deciso di rinunciare. Sono figure eroiche che dovrebbero essere studiate obbligatoriamente sui libri di storia”.
In verità, i libri di storia delle scuole secondarie di secondo grado già contengono le vicende riguardanti la mafia e le stragi compiute in quegli anni, in particolare nei confronti dei magistrati: il problema, è che spesso le quinte classi non arrivano per mancanza di tempo ad affrontare tali vicende entrate giustamente nella storia dell’Italia, quindi già considerati rilevanti ai fini della comprensione del mondo che ci circonda.
Quasi sempre, infatti, in corrispondenza del termine dell’anno scolastico si arriva a stento a studiare gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.
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