Non è più accettabile la mancanza di accettazione delle regole tra i giovani, anche sui banchi di scuola: per ristabilire le regole, si riparta dal servizio militare. A dirlo è stato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso del comizio tenuto all’Aquila il 6 gennaio nell’ambito di un tour elettorale.
“C’è qualcosa che non va…”
“Occorrono regole per i giovani; per qualche mese la reintroduzione del servizio militare e civile per i giovani”, ha detto sul palco il ministro.
Si tratterebbe, chiaramente, di un ritorno al servizio (militare e civile) di tipo obbligatorio, seppure limitato a pochi mesi e non può ai 12 imposti sino a circa tre lustri fa.
“Sotto il servizio militare – ha detto Salvini – si è tutti uguali. C’è qualcosa che non va quando se un giovane riporta una nota della scuola a casa, il genitore va a prendere a schiaffi il professore. Ai miei tempi e di note che riportavo, per tornare a casa facevo il giro lungo”.
Tanti contrari alla proposta Salvini
Non è la prima volta che il leader della Lega rilancia il servizio militare come rimedio per trasmettere regole e valori ai nostri giovani: già la scorsa estate aveva detto che sarebbe il caso di reintrodurre la leva obbligatoria, cancellata dall’ultimo governo D’Alema e lasciata in vigore fino a nati del 1985, ‘per far imparare ai ragazzi e alle ragazze l’educazione’.
Nell’occasione, la proposta di Salvini riscosse un alto numero di dissensi, tra cui quello del monistro della Difesa Elisabetta Trenta, che ha parlato di “un’idea romantica, ma “non più al passo con i tempi”.
Dello stesso avviso, contrari al ritorno del militare di leva, si sono detti anche diverso politici appartenenti all’opposizione, a partire da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pd e Leu.