“Il 2019 dovrà essere fondato sul rispetto delle regole, delle leggi, delle persone. Sul rispetto degli insegnanti in classe. Basta con questa vergogna di ragazzini che aggrediscono i professori. E ancora peggio dei genitori, che invece di prendersela con i figli che fanno ‘casino’, se la prendono con i docenti”. A dirlo è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook allestita il 2 gennaio sul portale dello stesso vicepremier.
Per il leader della Lega “sarà un 2019 fondato sul rispetto delle regole, delle leggi, delle persone e delle insegnanti in classe. Basta con questa vergogna dei ragazzini che aggrediscono i professori o peggio ancora dei genitori che, invece di prendersela coi figli che fanno casino, se la prendono con i professori. E torna l’educazione civica sui banchi di scuola dall’anno prossimo”.
Contro le aggressioni, nel nuovo anno “aumenteremo la vigilanza, anche negli ospedali e nei pronto soccorso”.
“Il mio obiettivo – ha continuato Salvini – è portare a casa la legge per mettere le telecamere negli asili, nei nidi, nelle case di riposo e negli istituti per disabili”: perché “bisogna tutelare il lavoro eroico, onesto e pulito di milioni di maestre, maestri, educatori, infermieri, operatori sociosanitari”.
Così potremo anche “beccare quei pochi delinquenti che sfogano la loro deficienza, la propria frustrazione su bambini e anziani che non si possono difendere”.
Salvini ha quindi detto di volere aumentare le espulsioni e i rimpatri di migliaia di immigrati che non sono in Italia senza averne nessun diritto: “sono contento della testimonianza dei tanti immigrati che hanno trovato lavoro, che pagano le tasse, che mandano i figli a scuola”, ha comunque specificato il vicepremier.
A proposito delle telecamere in classe, già lo scorso mese di giugno il vicepremier Salvini si era espresso favore: nel corso di un’iniziativa elettorale a Terni aveva detto, in modo perentorio, che “da papà farò di tutto perché sia approvato il progetto di legge per avere telecamere negli asili, nelle scuole e nelle case di riposo”.
“Per rispetto delle maestre perbene che sono il 99 per cento, come gli infermieri. Però chi mette le mani addosso a un disabile o a un bambino è una bestia che non può tornare a fare quel lavoro”, aveva tagliato corto Salvini.
Di parere opposto, sempre sull’opportunità o meno di installare le telecamere in classe, si è detto in più occasioni il garante della privacy. Ma anche diversi docenti, la maggior parte di quelli che hanno espresso il loro parere attraverso La Tecnica della Scuola.
Tra il popolo di contrari alle telecamere in classe, figura anche Vittorio Lodolo D’Oria, medico specializzato in temi come burnout e stress da lavoro correlato, che attraverso la sua pagina Facebook proprio con l’inizio dell’anno ha detto che “la videosorveglianza non risolverebbe il problema, anche perchè lo strumento “deve essere utilizzato da personale competente e non da chiunque”.
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