Ormai è diventato uno dei “cavalli di battaglia” del leader della Lega Nord Matteo Salvini: regionalizzare concorsi e assunzioni dei docenti italiani.
A tre settimane dalla prima sortita in questa direzione, Salvini è tornato a parlare, da Vicenza, di selezione e immissioni in ruolo nella scuola, alla luce dei tanti trasferimenti imposti dal Miur a centinaia di chilometri da casa: “basta transumanza in giro per l’Italia degli insegnanti – ha detto il leader del Carroccio – ma questo varrà anche per altre categorie, come i poliziotti”.
Poi il leader leghista si impegna: “quello che stiamo vedendo negli ultimi tempi con gli insegnanti è inaccettabile. Se noi andremo al Governo, daremo il via libera dei concorsi pubblici a livello regionale”.
Per la Lega Nord, quindi, per partecipare alle selezioni pubbliche, al fine di diventare insegnante, bisognerebbe scegliere la regione dove essere selezionati. Una scelta che, però, prescinde dal proprio domicilio o dalla propria residenza: un aspirante docente siciliano, in questo modo, indicando la Regione Veneto sarebbe consapevole che, un caso di vincita del concorso, sarebbe assunto a tempo indeterminato proprio in quella regione scelta consapevolmente.
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