Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è tornato ad occuparsi di scuola. Lo ha fatto attaccando un’iniziativa del primo cittadino dem di Bologna, Matteo Lepore, dal titolo “Bolognesi dal primo giorno”, come riporta La Repubblica.
“Comizio del sindaco PD nelle scuole di Bologna con ragazzine e ragazzini per ‘promuovere il principio dello Ius Soli’. Imbarazzante”, ha scritto il leader della Lega su Twitter, riportando un video-parodia.
Ieri, il sindaco del capoluogo emiliano-romagnolo ha incontrato ragazze e ragazzi delle classi seconde e terze secondarie di primo grado per affrontare i temi legati al diritto di cittadinanza. Si è trattato del primo di una serie di incontri di sensibilizzazione sulla cittadinanza organizzati dal Comune di Bologna insieme al Centro RiESco, con il coinvolgimento dei referenti intercultura delle scuole.
L’iniziativa è partita a giugno 2022 quando il consiglio comunale ha approvato, con il voto contrario dei partiti di centrodestra, una modifica allo statuto del Comune che riconosce la cittadinanza onoraria per tutti i minori stranieri residenti a Bologna, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale.
Da lì è partita anche la campagna di comunicazione ‘Bolognesi dal primo giorno’, con il sindaco Matteo Lepore impegnato in prima persona. Il logo della campagna di comunicazione è, da allora, esposto anche sulla facciata del palazzo comunale. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere il diritto di cittadinanza per chi nasce e cresce a Bologna, contrastando fenomeni di marginalità.
Contro le parole di Salvini si è scagliata Elisabetta Piccolotti di Verdi Sinistra: “Il sindaco di Bologna Lepore ha fatto ciò che sarebbe giusto facesse ogni sindaco: affermare l’eguaglianza di tutti gli studenti e le studentesse di fronte all’istituzione che rappresenta. Cos’altro avrebbe dovuto dire discutendo di educazione civica con tanti bambini e bambine cui viene negata la cittadinanza nonostante siano nati e vissuti in Italia?”, ha esordito in un comunicato stampa.
“Avrebbe dovuto dir loro ‘siete stranieri’ o ‘siete diversi’ o ‘valete di meno perché non avete la cittadinanza’? Avrebbe dovuto dire ‘tornatevene a casa vostra?’ Qualsiasi persona dotata di un minimo di sensibilità umana capisce che Lepore ha fatto bene. Dirò di più: credo che potrebbe capirlo persino Salvini se solo si recasse in una classe e parlasse con quei bimbi e quelle bimbe, con quei ragazzi e quelle ragazze, ascoltandone le storie e guardandoli negli occhi”, ha aggiunto l’esponente della Commissione Cultura.
“Aspettiamo il giorno in cui si deciderà a farlo. Nel frattempo grazie a Lepore e a tutti gli altri sindaci che lo fanno nelle scuole delle loro città”, ha concluso Piccolotti.
Si discute così ancora a proposito della politica nelle scuole, dopo la bufera mediatica che si è alzata sul ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che ha criticato l’iniziativa della dirigente del liceo Da Vinci di Firenze Annalisa Savino tradottasi in una circolare.
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