Il leader della Lega Matteo Salvini torna a parlare di scuola: a colloquio con i cronisti nell’ultimo giorno del 2020, davanti all’Agenzia delle Entrate a Roma, il leghista ha detto che “siamo al 31 dicembre e da papà prima che da senatore, non so ancora i miei figli quando torneranno a scuola, a che ora entrano a che ora escono con quali garanzia e con quali trasporti pubblici. Questo deve fare il governo non litigare continuamente se vanno avanti così meglio tolgano il disturbo, noi siamo pronti”.
Il riferimento del segretario delle Lega è anche alle dichiarazioni alterne da parte di rappresentati del governo, con il premier Giuseppe Conte che esprime ottimismo sul rientro il 7 gennaio, anche per solo il 50% di studenti delle superiori, ed altri esponenti dell’esecutivo, come il sottosegretario Pierpaolo Sileri, che fanno trapelare maggiore cautela.
Salvini ha aggiunto che è poco interessato alle “beghe all’interno del governo”.
Dunque, ha aggiunto, “l’unica cosa che gli italiani non possono avere in questo 2021 è un litigio perenne interno al governo tra Conte, Renzi, Di Maio, Zingaretti”.
“Ogni giorno sui giornali si legge la minaccia di Renzi, la risposta di Conte, il post di Di Maio, il sospiro di Zingaretti. Se sono in grado di governare lo facciano, dando però risposte concrete su salute, lavoro e scuola”.
Per il leader della Lega, quindi, “se c’è un governo deve governare, altrimenti si facciano da parte”.
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