C’è anche la riforma della scuola nelle previsioni della Lega da attuare breve assieme al Movimento 5 Stelle: l’annuncio è arrivato il 5 giugno dal leader del Carroccio Matteo Salvini, la cui posizione al Governo ha acquisito punti importanti dopo le elezioni europee che hanno fatto quasi raddoppiare i consensi della Lega.
Parlando a Radio Anch’Io, su Radio Rai 1, Matteo Salvini ha detto che “bisogna accelerare sull’attuazione del contratto di governo, chiedo di accelerare sulle cose: taglio delle tasse, riforma della scuola e della giustizia, autonomia”, scrive l’agenzia Ansa.
“Avevo chiesto un voto per provare a cambiare l’Europa, non ho certezze ma almeno do battaglia. Non ho chiesto il voto agli italiani per portare tre ministri o sottosegretari in più. Non vendo certezze ma coraggio e idee chiare”, ha sottolineato il vicepremier Salvini.
Sinora, a dire il vero, nell’anno di Governo M5S-Lega per la scuola abbiamo assistito a dei piccoli “ritocchi”, soprattutto della Legge 107/15, con delle modifiche agli Esami di Stato e all’alternanza scuola-lavoro.
La “mano pesante” c’è stata sulla chiamata diretta. Poi, per il resto, sono stati presentati diversi disegni di legge, come quello sulla cancellazione delle classi pollaio.
E sullo sfondo c’è il progetto, sempre molto caro alla Lega, di regionalizzare il comparto.
Una eventualità che, però, andrebbe a confliggere con l’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso, nella quale si è garantita unitarietà d’istruzione, oltre che maggiori stipendi e assorbimento del precariato.
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