Desidero innanzitutto esprimere tutta la mia deplorazione per l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti che, per chi non lo sapesse, prevede il seguente percorso:
1) Un neolaureato deve prima affrontare un concorso selettivo per l’ingresso ai corsi Tfa, i quali sono profumatamente pagati alle Università (circa 3000 euro, da qui forse l’interesse a mantenerli) e che permette il conseguimento dell’abilitazione;
2) Dopo avere conseguito l’abilitazione, bisogna partecipare al concorso a cattedra, estremamente selettivo, con cadenza minima di 3 anni, superato il quale si dovrebbe ottenere, in teoria, la cattedra.
Questo sistema di reclutamento è farraginoso e mostra parecchie criticità. Prima di tutto costringe dei poveri ragazzi appena laureati e quindi disoccupati a pagare una esosa tassa di 3000 euro allo Stato, come se il merito e la capacità ad insegnare debba essere solo una prerogativa delle famiglia che possano pagare i 3000 euro per i propri figli. In una società poi in cui tutto è incerto e i giovani stentano a trovare spazio ed a guadagnare per potere costruire una famiglia, si impone a dei giovani un tortuoso percorso pluriennale che spesso conduce a precarietà ed incertezza. Ritengo che due siano le cose da fare improrogabilmente:
1) Prima di tutto sanare la situazione di migliaia di giovani che hanno affrontato il duro concorso a cattedra del 2012, riconoscendo a loro come minimo lo scorrimento delle graduatorie oltre i posti messi a bando fino al concorso successivo (come peraltro prevede chiaramente il T.U.) e riconoscendo, senza indugio alcuno, l’abilitazione all’insegnamento nella propria classe di concorso. Vorrei infatti ricordare che anche coloro che si trovassero al di fuori dei posti messi a bando, in virtù di scorrimenti delle graduatorie per rinunce, acquisirebbero lo status di “vincitori” e quindi sarebbero abilitati, in conformità al bando. Credete che la capacità ad insegnare debba essere frutto di uno scorrimento o che invece deve essere riconosciuto a priori a dei docenti che hanno superato mirabilmente un concorso estremamente selettivo? Una persona intellettualmente onesta, sa rispondere a questa domanda in maniera univoca. Ovviamente va anche sanata la posizione di migliaia di giova ni che hanno già svolto il TFA e che si ritrovano con un pugno di mosche in mano dopo un esborso di 3000 euro. Un modo abbastanza equo per sanare le posizioni sia dei docenti idonei al concorso a cattedra che quella degli abilitati Tfa sarebbe quella di riaprire le GAE per entrambe le categorie e permettere loro l’ingresso
2) In secondo luogo deve essere radicalmente cambiato il reclutamento per gli insegnanti. Basta pagare una tassa esosa allo Stato che non garantisce di certo merito e professionalità. Abolire i Tfa e centrare il sistema di reclutamento su una nuova tipologia di concorsi, i corsi-concorsi.
Un neolaureato accede ad un concorso estremamente selettivo che mette alla prova le sue conoscenze e competenze. In caso di vittoria del concorso accede ad un periodo di formazione di circa un anno, accostando un docente di ruolo, con delle lezioni teoriche frontali sulla didattica. Superato l’anno di formazione, acquisisce abilitazione e posto di ruolo nella scuola. In questo modo sarebbe automaticamente eliminata la vituperata tassa di Stato del Tfa e si toglierebbe parecchia precarietà a quei giovani che con tanta passione e professionalità desiderano intraprendere il magnifico mestiere dell’insegnamento.
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