Attualità

Sanremo 2023, Fagnani sull’abbandono scolastico: “Solo a scuola possibilità di vita alternativa”

Lo Stato dovrebbe combattere la dispersione scolastica e la povertà educativa, dovrebbe garantire pari opportunità almeno ai più giovani. È una questione di democrazia, di uguaglianza, su cui si fonda la nostra Repubblica. Lo Stato dovrebbe essere più attraente, più sexy dell’illegalità.

A dirlo, sul palco dell’Ariston, la giornalista e conduttrice televisiva Francesca Fagnani, che nella seconda serata del settantatreesimo Festival di Sanremo ha accompagnato Amadeus e Gianni Morandi nella conduzione della manifestazione canora.

La Fagnani parla dell’importanza della scuola nelle aree più fragili del Paese, riportando le parole raccolte nel carcere minorile di Nisida, a Napoli.

Hanno picchiato, hanno rapinato, hanno ucciso. Alla domanda “perché l’hai fatto?” però non trovano risposta; risposta che vorrebbero avere, che cercano, che abbozzano, ma la risposta non esce, perché è inutile cercarla così, lo sanno, bisogna andare al giorno prima, alla settimana prima, al mese prima, alla vita prima. Hanno 15 anni e gli occhi pieni di rabbia, occhi pieni di vuoto. Hanno 18 anni e lo sguardo è perso oppure è sfidante”.

Hanno occhi che chiedono aiuto, senza sapere quale aiuto, senza sapere a chi chiedere aiuto – continua la giornalista – La scuola l’hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati, non la preside, ma neppure gli assistenti sociali che o non ci sono o sono troppo pochi per certe periferie, e le madri e i padri, quelli che c’erano non ce l’hanno fatta”.

E racconta di come la scuola dovrebbe essere la soluzione: “Quando ho intervistato adulti finiti in carcere, per reati gravissimi, ho chiesto loro: “Cosa cambieresti della tua vita?”. Quasi tutti mi hanno dato la stessa risposta: “Sarei andato a scuola”, perché se nasci in quel quartiere, in quel palazzo o da quella famiglia, è solo tra i banchi di scuola che puoi intravvedere la possibilità di una vita alternativa a quella già scritta per te da altri”.

In Italia, salvo qualche bella eccezione, la prigione serve solo a punire il colpevole, non serve a rieducare, né tanto meno a reinserire nella società chi entra.

Se non faremo in modo che chi esce dal carcere sia meglio di come è entrato, – conclude la Fagnani – sarà un fallimento per tutti. E se non ci arriviamo per civiltà, per umanità, per rispetto dell’art. 27 della Costituzione, arriviamoci per egoismo. Conviene a tutti che quel rapinatore, quello spacciatore, una volta fuori cambi mestiere”.

Lara La Gatta

Articoli recenti

Filiera tecnologico-professionale, entro il 14 gennaio le adesioni delle scuole

Il 3 gennaio scorso, il MIM ha pubblicato il decreto dipartimentale n. 7 per “l’attivazione…

13/01/2025

Concorso DSGA, entro il 15 gennaio domande per partecipare, dal 13 al 24 gennaio candidature per le commissioni giudicatrici

Fino alle ore 23.59 di mercoledì 15 gennaio 2025 sarà possibile presentare la domanda di…

13/01/2025

Allerta meteo Toscana, albero cade sopra uno scuolabus con bordo studenti: otto bambini e due adulti in ospedale

Tragedia sfiorata in Toscana: oggi, 13 gennaio, intorno alle ore otto, nel fiorentino uno scuolabus…

13/01/2025

A cosa serve il test sociometrico scuola? Un metodo per comprendere le relazioni di classe, anche quelle nascoste

Sempre più spesso, come docenti, ci si trova di fronte a problemi di singoli allievi…

13/01/2025

“Io rispetto gli animali”, c’è tempo fino marzo per partecipare al concorso di LAV e MIM

Sono tanti gli insegnanti che attendono ogni anno il concorso “Io rispetto gli animali” bandito…

13/01/2025

Intelligenza Artificiale e didattica, quanto e come la usano i docenti? Il questionario della Tecnica della Scuola e Indire – PARTECIPA

Intelligenza Artificiale a scuola, è davvero rivoluzione? La Tecnica della Scuola e il gruppo di…

13/01/2025