Domani, sabato 10 febbraio, dalle ore 14.00 alle ore 17.00, in piazza Muccioli, la “carovana dei diritti” della Federazione CGIL che si occupa di scuola, università e ricerca sarà a Sanremo per dire no all’autonomia differenziata.
Ecco il contenuto del comunicato del sindacato guidato da Gianna Fracassi: “Nel clima di coesione e senso di appartenenza che il Festival di Sanremo sa da sempre generare nel Paese, è paradossale pensare che, nel frattempo, c’è chi sta lavorando per dividere irrimediabilmente l’Italia. È quanto rischia di accadere con l’approvazione del DDL Calderoli che, con la regionalizzazione della scuola, minaccia di rendere diseguale il diritto all’istruzione così come sancito dalla Costituzione”.
“La carovana dei diritti FLC è partita da Roma il 16 novembre scorso e, da allora, è in giro lungo lo stivale. Trentamila chilometri, 20 regioni, 110 territori e un messaggio forte e chiaro: ‘Stesso Paese, stessi diritti’. L’autonomia differenziata è la nota stonata del futuro dell’Italia e quale migliore contesto di Sanremo per ricordarlo”.
Come abbiamo scritto, mentre in Parlamento procede l’iter per l’approvazione del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, non si fermano, nel mondo della scuola e non solo, le iniziative per tentare di fermare il progetto di riforma che appare ormai condiviso dell’intera maggioranza di Governo.
Ultimo in ordine di tempo è l’appello promosso da Pino Aprile (giornalista e scrittore, Presidente onorario dell’Intergruppo Parlamentare per il Sud, le aree interne e le piccole isole) e Stefano d’Errico (Segretario nazionale dell’Unicobas Scuola & Università).
L’appello è rivolto a tutti i sindacati del comparto scuola perché sostengano uno sciopero nazionale contro il ddl Calderoli. Secondo i firmatari, l’autonomia differenziata non solo “esalta le disuguaglianze fra Nord e Sud, che sono già le più profonde e durature del mondo, all’interno di uno stesso Paese” ma “frammenta anche la formazione scolastica, legando l’offerta nazionale dell’istruzione obbligatoria non al diritto di cittadinanza, ma alla ricchezza dei territori, favorendo così i più ricchi”.
Al momento l’appello è già stato sottoscritto da una cinquantina di sindaci delle regioni del sud che, evidentemente, condividono le motivazioni che si leggono nell’appello.
Il progetto di autonomia differenziata prosegue senza sosta in Parlamento. Nei giorni scorsi il disegno di legge Calderoli è stato approvato al Senato e nelle prossime settimane verrà esaminato dalla Camera. A meno di sorprese (improbabili) dell’ultim’ora non dovrebbero esserci intoppi e quindi a breve l’autonomia sarà legge dello Stato.
Questo non significa che le regioni a statuto ordinario potranno immediatamente legiferare su quello che vorranno, perché la legge Calderoli prevede una procedura abbastanza complessa che richiederà anche del tempo.
In ogni caso da mesi, anzi da anni, diversi soggetti politici hanno messo in atto iniziative di vario genere per tentare di ostacolare o almeno di rallentare la procedura di approvazione del progetto. Nel corso del tempo si è anche costituita una rete che tiene insieme comitati, associazioni e sindacati e che adesso ha intensificato la propria presenza.
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