L’etica professionale di un docente non termina con l’uscita da scuola o a conclusione del suo orario di servizio, ma continua sempre ovunque si trovi e con chiunque si relazioni. Anche sui social il docente è chiamato a non trascendere, a non usare un linguaggio offensivo e a non scrivere cose eticamente deprecabili. I docenti che utilizzano Facebook in modo oltraggioso, rischiano seriamente una sanzione disciplinare.
Purtroppo è triste segnalare, ma è un dato reale che si rileva facendo un giro sui social, il fatto che alcuni docenti, ma anche alcuni dirigenti scolastici, utilizzino facebook per insultare personaggi politici, rappresentanti sindacali, personaggi pubblici, gettando discredito e a volte uscendo fuori dal seminato e dal ruolo di educatori. A volte capita anche che tale utilizzo improprio di facebook venga fatto anche durante le ore di servizio. Tali comportamenti, è utile specificarlo, sono soggetti all’apertura di procedimenti disciplinari.
Veramente preoccupante il post scritto su Facebook da una docente del Liceo statale Sandro Pertini di Genova. La professoressa del Pertini, attivista del M5S, sul suo profilo Facebook, dopo avere appreso della morte della Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, aveva scritto “Evvai! Una mafiosa di meno!”. Il tutto è stato poi rimosso da Facebook e il suo profilo oscurato.
La stessa Ministra Azzolina, qualche mese addietro, era stata oggetto di aggressioni verbali di carattere sessista, tramite post facebook, da parte di un vicepreside di una scuola piemontese.
Ricordiamo anche il caso, denunciato dai sindacati, di un docente che utilizza facebook per denigrare e diffamare figure pubbliche come politici, sindacalisti, magistrati e giornalisti, senza per altro avere mai avuto una sanzione disciplinare.
Ci sono dei doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta, a cui il dipendente pubblico, e in particolar modo un insegnante, ovvero chi dovrebbe essere preposto all’educazione dei nostri figli, è chiamato ad osservare scrupolosamente.
A tale proposito per evitare fraintendimenti e casi spiacevoli, i dirigenti scolastici richiamano, nei regolamenti d’Istituto e in alcune circolari interne di inizio anno scolastico, il regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici ai sensi del DPR n.62 del 13 aprile 2013.
Un insegnante quindi, ai sensi dell’art.3 comma 2 del suddetto decreto del Presidente della Repubblica, è chiamato al rispetto dei principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza. Il docente ai sensi dell’art.3, comma 3 del DPR n.62/2013, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione. Per quanto suddetto, secondo semplici principi di etica comportamentale, esistono per i docenti dei doveri deontologici di condotta professionale a cui non è concessa nessuna assoluzione.
Per quanto suddetto il docente è chiamato sempre ad attuare comportamenti di elevato valore etico, senza mai trascendere nel volgare e nell’offesa, tali comportamenti devono essere tenuti anche sui social come facebook, altrimenti la sanzione disciplinare è la normale conseguenza di un utilizzo improprio del social network.
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