Partire nel mese di maggio, si sa, è più conveniente in termine sia di alloggi che di spostamenti, soddisfa le aspettative delle famiglie. Le scuole, in ogni caso, restano scontente e disorientate, in quanto gli ultimi mesi dell’anno scolastico corrente costituiscono parte cruciale della valutazione complessiva delle classi e degli studenti nel relativo percorso didattico: raggiungimento degli obiettivi definiti in termini di competenze, conoscenze ed attitudini finalizzati poi all’elaborazione ed emissione delle valutazioni finali in pagella. Numerosi sistemi scolastici, come quello austriaco, tedesco, francese e britannico puniscono severamente ed accusano i “viaggi in bassa stagione” organizzati dai genitori per la famiglia intera – col fine di sfruttare un ribasso di mezzi ed alloggi – di privare loro dei mezzi per fare didattica e valutazioni complessive. Alcuni sistemi prevedono delle denunce di natura civile rivolti ai genitori, accusati di interrompere il servizio didattico e le relative attività nel suo complesso. La causa di tali scelte deriva da una generale difficoltà nell’organizzare le attività didattiche in termine di valutazioni finali. Nel Regno Unito le sanzioni dirette, in misura compresa tra poche decine di sterline e penali per periodi più lunghi, data la fattiva obbligatorietà di attendere le lezioni in classe per i minori di anni 15. Accade anche in Austria, Germania, Francia.
Regno Unito: viaggi tra rialzi e sanzioni
“C’è sicuramente una tendenza dei genitori disposti ad affrontare l’ira delle scuole per ottenere l’affare migliore “, afferma Liz Mathews, direttore generale di Flight Centre UK ai microfoni della nota testata Euronews. Dopo aver intervistato i genitori sul fenomeno, l’agenzia di viaggi ha scoperto che il 67% stava prendendo in considerazione l’idea di portare i propri figli via dalle lezioni per oltre 10 giorni per assicurarsi un buon prezzo complessivo in bassa stagione. Nel Regno Unito, i genitori possono essere multati tra £ 60 (€ 68) e £ 2.500 (€ 2.846) per aver portato i propri figli fin vacanza in orario scolastico. Tuttavia, il 36% dei genitori intervistati ha affermato che prenderebbe in considerazione questo fattore nel costo finale della vacanza se risultasse complessivamente più economico. Le misure e l’approccio sono divenuti più restrittivi a seguito dei riportati effetti delle chiusure per l’emergenza sanitaria da COVID-19, la quale ha comportato un sensibile calo della produttività e del rendimento scolastico nel Regno Unito, oltre che alla limitazione delle attività extra-curriculari che prosegue per l’assenza di fondi strategici da destinarvi. I genitori hanno prima ricevuto una convocazione con annesso avviso di pagamento con mora molto vicina ed aumenti se non avessero provveduto a saldare il tutto in tempi brevi.
E in Europa?
In Austria, la scuola è obbligatoria tra i sei ei 15 anni. Se un’assenza non autorizzata di più di tre giorni consecutivi viene segnalata alle autorità dalla scuola, i genitori potrebbero incorrere in multe da € 110 a € 400 o fino a due settimane di reclusione. Più di tre assenze ingiustificate possono essere qualificate come illecito amministrativo ed interruzione di pubblico servizio. L’assenza può essere richiesta al Ministero dell’Istruzione con idonea motivazione da allegare, inoltrabile attraverso l’istituto di competenza. Se non viene fornita una motivazione approvata e i genitori non rispondono a una richiesta, i loro figli potrebbero essere espulsi dalla scuola in oggetto e la famiglia potrebbe dover affrontare visite bisettimanali da parte dei servizi sociali per i giovani austriaci. In Ungheria, la scuola è obbligatoria dai tre ai 16 anni. C’è una certa indulgenza per i genitori che portano i figli in vacanza per lunghi periodi. L’anno scolastico è diviso a metà e all’interno di ciascuna i genitori possono allontanare il figlio dalla scuola per un massimo di cinque giorni senza dover fornire una motivazione scritta. Agli studenti della scuola primaria svedese può essere concesso un breve periodo di ferie per “alcuni viaggi, feste di famiglia o festività religiose”. Questi non devono superare i 10 giorni di lezione per anno scolastico e sono a discrezione del dirigente scolastico. Il congedo viene concesso in base alle prestazioni e al comportamento dello studente durante l’annualità in oggetto.