Grazie ad un accordo, sottoscritto tra Miur e fondazione Altagamma, nasce la prima Scuola Politecnica del Saper Fare Italiano.
Si tratta di un Istituto Tecnico Superiore Post-Diploma, trasversale ai settori produttivi ad alto tasso di creatività, che grazie all’utilizzo di sistemi di automazione, biotecnologie e farmaceutica, abbraccia svariati campi: moda, alimentare, arredo e gioielleria e a più alto livello di innovazione tecnologica.
Il progetto nasce per formare professionisti per le imprese nel contesto competitivo dell’ Industria 4.0, come ausilio al problema della disoccupazione giovanile in Italia. Un numero su tutti che da un idea del fenomeno: i NEET (cioè quei ragazzi che non lavorano e non studiano) sono aumentati di 550.000 unità negli ultimi sette anni.
Gli obiettivi principali sono dunque, quelli di trasmettere le competenze relative ai mestieri e di sviluppare modelli di lavoro di nuova generazione, che contribuiscano all’innovazione dell’impresa, che combinano capacità di pensiero sistemico e progettuale attraverso un approccio pedagogico e olistico, volto a esaltare il Saper Fare Italiano. Il modello professionale di riferimento di questi lavori non è solo un futuro artigiano ma un futuro professionale, in grado di andare oltre al tradizionale lavoro artigiano, al lavoro industriale, alle libere professioni ma un futuro di nuove professioni erogate all’interno delle organizzazione e capaci di produrre servizi innovativi.
Un Saper Fare, caratteristica principale anche delle Imprese Altagamma, in grado di coniugare la maestria artigiana, con l’abilità nell’utilizzo delle moderne tecnologie e la capacità di cooperazione con l’eccellenza dei servizi forniti al cliente.
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Il progetto prevede la costituzione di una fondazione (Fondazione Brunelleschi) che includerà i soggetti chiave che finanziano il progetto: imprese, istituzioni, enti educativi, e la messa a punto di un programma didattico con un primo anno di studi comune a tutte le specializzazioni in cui si avrà la possibilità di imparare materie che spazieranno tra la creatività, cultura , materie cognitive, team building, project management, matematica, economia, amministrazione, tecnologie informatiche, storia dell’arte, inglese e altre ancora.
Il secondo anno si svolgerà, invece, prevalentemente in azienda, dove si completerà il percorso con la specializzazione nel settore prescelto.
La Scuola Politecnica, oltre ai corsi Its sviluppati internamente, opererà come “knowledge transfer” , nodo di una rete più ampia di Its, di Istituti Tecnici e Professionali e di scuole aziendali per selezionare i migliori studenti e scambiare know-how;svolgendo il ruolo di attività culturale e di diffusione di best practices anche attraverso studi, ricerche, seminari, eventi che saranno promossi e in molti casi ospitati dalla Scuola.
L’intento è quello di far ospitare la Scuola presso il sito Expo Milano 2015 e di diplomare 900 studenti nei primi tre anni di attività. “Con questo accordo “ha spiegato il ministro Giannini “importanti realtà del mondo produttivo italiano promuovono e condividono con noi una responsabilità educativa, scommettendo sull’istruzione tecnica superiore come luogo in cui formare competenze specializzate orientate al mondo del lavoro”.
“Il made in Italy farà dunque scuola” ha proseguito il Ministro “perché non è soltanto produzione ricercata in tutto il mondo, ma intelligenze e capitale umano creativo e all’avanguardia. La Scuola Politecnica alzerà il tasso di qualità dell’offerta formativa degli Its, strategicamente inclusi nel Piano Industria 4.0, e rappresenterà un altro esempio di relazioni positive tra il mondo del sapere e il mondo dell’industria. Un asset su cui in questi mille giorni di governo abbiamo puntato per arricchire e moltiplicare le opportunità di crescita dei nostri studenti”.
Si tratta di un progetto ambizioso, che si basa su quattro pilastri fondamentali: bellezza, tecnologia, servizio e valore economico e sociale
Secondo Andrea Illy, Presidente di Fondazione Altagamma, “l’industria culturale e creativa è strategica per il Paese e la formazione è la prima leva per aumentarne la competitività. La Scuola Politecnica del Saper Fare Italiano intende costituire un modello innovativo di ecosistema virtuoso e trasversale, in grado di promuovere una più efficace cultura della formazione e del lavoro a 360”.
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