Home I lettori ci scrivono Sapere o non sapere come stare al mondo e l’effetto farfalla

Sapere o non sapere come stare al mondo e l’effetto farfalla

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Onorevole Ministro Giuseppe Valditara, i recenti fatti anche gravi, commessi da giovani hanno dimostrato mancanza di sensibilità e di senso civico scatenando nel Web vari interrogativi tra cui: “Imparare a leggere e far di conto ma non sapere stare al mondo è meglio o peggio?”.
Proverò a dare una risposta aiutandomi con una esperienza vissuta in tal senso e lunga 10 anni.

Premessa
Come imparare a stare al mondo è stato indicato ben 30 anni fa dall’OMS con il Documento WHO’93 Skills for Life contenente il nucleo delle 10 abilità chiave emotive, sociali, cognitive che ciascun individuo dovrebbe possedere per vivere in armonia con se stesso, gli altri esseri e con il Pianeta che ci ospita. Documento che in Italia sembra sia rimasto lettera morta. Nel 2008 sono stati diramati i PEC, patti di corresponsabilità educativa, con il risultato di generare un conflitto tra genitori e insegnanti e le evidenti tristi e, a volte, drammatiche ripercussioni negative sui comportamenti delle nuove generazioni. Siamo andati accademicamente sulla luna e ogni giorno si verificano fatti di bullismo, abusi, corruzione, violenza anche gravi! La sete di dominio sull’altro probabilmente nata quando i popoli sono passati dal nomadismo alla stanzialità, appare inarrestabile.

Il nostro Paese
Nel nostro Paese è complicato vivere tra mala-burocrazia, corruzione, interessi privati, diffusa maleducazione. Un Paese dove poveri e disagiati sono in inquietante aumento, un Paese che non pensa sufficientemente né al presente, nè a costruire un futuro armonioso e di pace per tutti i cittadini. Un Paese dove prevenzione e merito dovrebbero essere il fiore all’occhiello. Un Paese dove la Comunicazione dovrebbe fare anche informazione e formazione alla coscienza etica. A volte, sembra persino si faccia il contrario e per di più si utilizzano le emozioni per creare desideri effimeri e infiniti per perseguire interessi di business. Un Paese dove analfabetismo emotivo, egocentrismo, ristrettezza mentale, competizione spregiudicata, sembrano annichilire tolleranza, solidarietà, cooperazione, capacità che erano alla base del nomadismo, quindi intrinseche dell’essere umano.

Cosa fare?
Si può lasciare al buon cuore di genitori e insegnanti educare bambini e adolescenti a sapere come stare al mondo? Il buon cuore non basta! Come chiaramente indicato dal Documento WHO’93 gli adulti devono impadronirsi delle Skills for Life con la pratica e l’allenamento per poi trasmetterle alle nuove generazioni e al contesto circostante.

Un’esperienza lunga 10 anni
L’Associazione Bambino Oggi…Uomo Domani ODV, di cui sono presidente, in linea con la propria Missione e Obiettivi, ha voluto testare l’efficacia delle Skills for Life. Abbiamo ideato un Format riferendoci in particolare all’Approccio Umanistico Integrato, John Bowlby, alle tecniche della Gestalt per la risoluzione dei conflitti. Abbiamo quindi, offerto nelle scuole romane, a genitori e insegnanti, l’opportunità di partecipare a laboratori per sperimentare e sperimentarsi sulle tecniche per ascoltare empaticamente e comunicare efficacemente. I risultati sono stati concreti oltre le aspettative e alcune testimonianze sono visibili sul nostro sito in fondo alla pagina laboratori* Ovviamente il nostro è stato solo una mero test. Non è compito di Bambino Oggi…Uomo Domani ODV insegnare su tutto il territorio il come stare al mondo. Appare chiaro, tuttavia, che il bambino e la bambina di oggi diventeranno gli adulti con cui domani tutti avremo a che fare.

Una soluzione percorribile
Indubbiamente sarà davvero complicato e oneroso realizzare un Progetto in tal senso, irto di ostacoli e per di più, con benefici a medio lungo termine, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare se non altro per non passare alla Storia come gli esseri umani più negligenti! Politica, Istituzioni, Enti, Media non potrebbero cooperare al fine di incoraggiare comportamenti etici? Non solo a parole, seppure nobili, ma offrendo l’opportunità di verificare di persona il come si fa. Negli anni ’60 si lottò contro l’analfabetismo con il programma TV Non è mai troppo tardi…Non si potrebbero oggi realizzare spot per accrescere la comprensione dei modi di comportarsi e degli effetti su di sé e sugli altri? Chi è intimamente pienamente consapevole del ruolo delle emozioni quando comunichiamo? Pensiamo alla rabbia quando si traduce in odio e violenza o alla paura quando ti inchioda con il panico. Quanto sono conosciuti i benefici che producono un sorriso e la gentilezza e di come possono essere contagiosi?

Qualche idea
Le persone potrebbero ritenere interessante l’interpretazione, realizzata in massimo 2’, dello stesso dialogo che scatena il litigio e come invece possa permettere di capirsi e capire l’altra persona. Come si ascolta empaticamente e come invece si ignora lo stato d’animo, si giudica, si danno consigli o si pensa agli affari propri. Quali effetti producono le leggi quando non vengono rispettate, nella circolazione stradale, quando si saltano le file o si gettano in strada cicche, cartacce e rifiuti di ogni tipo? Non sarebbe bello cooperare e contribuire tutti, ciascuno nelle proprie opportunità e possibilità, per permettere ai cittadini una vita almeno decorosa?

Per concludere
Onorevole Ministro, spero tanto che questa mia possa suscitare interesse in particolare quale Capo del MIUR. Nella teoria del caos, in matematica e fisica, l’effetto farfalla sta a indicare che piccole variazioni nelle condizioni iniziali di un sistema, producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine…Secondo Lei varrebbe anche per il sistema umano se si iniziasse a insegnare oggi come stare al mondo?

La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e La prego di gradire i miei più cordiali saluti.

Orietta Matteucci