Duro affondo di Chiara Saraceno su La Stampa. Per la celebre sociologa la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Sembra che le preoccupazioni principali della ministra dell’Istruzione siano state il mantenimento del calendario scolastico, la garanzia che nessuno sarebbe stato bocciato e la valutazione degli apprendimenti”.
Secondo Saraceno, la ministra non si è preoccupata che intere settimane di scuola siano saltate prima di mettere in atto la didattica a distanza e soprattutto si è preoccupata “tardivamente di far arrivare tablet e pc là dove mancavano a studenti che non potevano nemmeno permettersene l’acquisto”.
E poi: “Colpisce soprattutto l’apparente sottovalutazione del fatto che, in un Paese in cui la dispersione scolastica è molto elevata, soprattutto nelle aree e nei gruppi sociali più svantaggiati, il rischio dell’abbandono e della demotivazione da parte di molti studenti sarebbe aumentato esponenzialmente. Nulla è stato previsto per contrastarlo, al di là della generosa iniziativa di molti, ma non la maggioranza, docenti e dell’associazionismo civile”.
Per Saraceno, dunque, bisognerebbe “organizzarsi per dedicare i mesi da qui a settembre ad attività che aiutino questi bambini e ragazzi non solo a recuperare gli apprendimenti persi, ma la capacità e il desiderio di farlo, aprendo su questo una discussione con gli insegnanti, ma anche con i soggetti della società civile”.