Pare che al Ministero dell’Istruzione si stia lavorando ad estendere la carta docente anche agli insegnanti precari, un provvedimento che risulterebbe particolarmente gradito nel mondo della scuola e sul quale spingono da sempre i sindacati. L’annuncio proviene da Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, che sul proprio profilo Facebook dichiara: “Non è più tollerabile che gli insegnanti precari delle scuole italiane siano esclusi dalla platea di beneficiari della Carta del Docente, cioè il contributo di 500 euro all’anno a disposizione per l’acquisto di libri, supporti informatici, corsi di formazione, materiale e attività per l’aggiornamento professionale. Ho avuto una fruttuosa interlocuzione con il collega e amico Claudio Durigon, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, che sul tema ha dimostrato interesse e sensibilità. Siamo dunque al lavoro per porre rimedio a questo stato di cose.”
Insomma, se si dovessero trovare le risorse e se si trovasse la quadra rispetto al criterio con cui attribuire la carta docente, l’operazione potrebbe andare in porto, giocando in favore del sottosegretario dopo una serie di passi falsi, primo fra tutti la nomina proprio consulente di Pasquale Vespa, accusato di diffamazione reiterata a mezzo stampa e minacce gravi ai danni della ex ministra Lucia Azzolina. Nomina poi revocata dal ministro Bianchi dopo la segnalazione del suo predecessore.
Continua il sottosegretario: “Ad oggi, ci sono circa 200.000 insegnanti che non solo vivono una condizione lavorativa più complessa e difficoltosa rispetto ai colleghi di ruolo, ma avvertono sulla propria pelle una ulteriore e sostanziale discriminazione.”
Ricordiamo peraltro che appena un anno fa (a maggio 2020), il tentativo di estendere ai precari con incarico annuale la carta docente era già stato fatto, ma dopo l’approvazione della Commissione Cultura e Istruzione al Senato, il provvedimento aveva incassato il no della Ragioneria di Stato. L’emendamento infatti prevedeva 40 milioni di euro, allora non disponibili, per finanziare l’operazione. Pur vero che in mezzo è passata una pandemia e che oggi giochiamo con in mano le carte del Recovery Fund.
Conclude così il sottosegretario: “Non si capisce perché non debbano poter contare anche loro (i precari) su un sostegno concreto dovendo affrontare le stesse spese dei docenti di ruolo, ad esempio per l’acquisto di un pc o un tablet per la didattica a distanza. Come Lega, promuoveremo tutte le iniziative necessarie affinché si arrivi presto all’approvazione di una norma che metta fine a questa intollerabile disparità di trattamento.”
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